Spoltore – Spiegare gli errori d’italiano attraverso i meme. Vediamo sui social Robin schiaffeggiato da Batman per aver detto “se io vorrei”, o altri fumetti sulla grafia di “un pò”, “pultroppo” o ancora una donna terrorizzata chiedere “chi ha scritto qual è con l’apostrofo?”. E ancora l’annuncio su Facebook “sto cercando casa in affitto per un amico che ha partorito da poco la moglie”. Sono alcuni degli esempi portati in sala consiliare da Pierluigi Ortolano, docente universitario e autore assieme a Debora de Fazio del volume “La lingua dei meme” (Carocci) nel terzo appuntamento “A tu per tu con la cultura” organizzato dall’Università del Tempo Libero guidata da Oriana Bovio. Occhi puntati sull’assenza di punteggiatura, sulla funzione del “che”. “Attento quando metti la virgola”, ha ammonito Ortolano, “perché se non la metti il senso della tua comunicazione non funziona”. Dito puntato anche sui libri di testo scolastici, che affrontano con superficialità la differenza tra “punto”, “virgola” e “punto e virgola”. Giacomo Leopardi scrisse: “la libertà nella lingua deve venire dalla perfetta scienza e non dall’ignoranza”. “Che esercizio faccio io?” Ha spiegato Ortolano davanti a un meme sgrammaticato. “Noi proponiamo ai nostri studenti di individuare l’errore di grammatica, di scrivere la frase corretta e commentarla in classe. Questo libro vuole provare a rivoluzionare una cosa molto semplice: per insegnare la grammatica non partiamo dalla definizione. Solo alla fine chiedo agli studenti: a cosa serve l’apostrofo?”.
Il prossimo appuntamento con l’Università del Tempo Libero a Spoltore è il 29 gennaio, con Antonio Pasculli sul tema “L’Universo e la vita possono essere stati generati per caso?”