Pescara – Migliaia di lavoratori abruzzesi hanno aderito oggi allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra di bilancio del governo, con adesioni che hanno raggiunto il 75% nel comparto edilizia, il 66% nell’industria e il 43% nei servizi. Oltre 6mila persone hanno manifestato nelle piazze di Chieti, Pescara, L’Aquila e Teramo, sfidando anche il maltempo per far sentire la propria voce su temi cruciali come il welfare, la sanità pubblica e il lavoro.
“Siamo soddisfatti dell’adesione e della partecipazione – hanno dichiarato i segretari di Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e di Uil Abruzzo, Michele Lombardo –. Nonostante la pioggia, le piazze sono state gremite. Abbiamo consegnato ai prefetti delle quattro province documenti sulle criticità regionali, dalla sanità pubblica alla crisi dell’industria, fino al crescente fenomeno della povertà assoluta, che ci impone di trovare soluzioni per garantire un futuro dignitoso alle famiglie abruzzesi”.
I lavoratori hanno anche denunciato una manovra che, secondo i sindacati, colpisce duramente il welfare universale, il diritto al dissenso e al lavoro dignitoso. Gli interventi nelle piazze hanno visto la partecipazione di numerosi esponenti sindacali nazionali e locali: a Chieti sono intervenuti, tra gli altri, Francesco Spina e Vito Panzarella; a L’Aquila Francesco Marrelli e Sandro Colombi; a Pescara Fabiola Ortolano e Daniela Barbaresi; a Teramo Massimiliano Braco e Sandro Del Fattore.
Le voci dei partiti: sostegno trasversale alle piazze
Partito Democratico:
Il Partito Democratico ha espresso pieno sostegno allo sciopero, denunciando le politiche economiche del governo Meloni. “La destra non è in grado di dare risposte alle enormi questioni sociali del Paese – si legge in una nota firmata da Daniele Marinelli, segretario regionale del Pd Abruzzo, e da altri esponenti del partito –. Nulla è stato previsto per salari, lavoro precario, rinnovo dei contratti e pensioni basse. La sanità pubblica continua a essere definanziata, aggravando il calo di servizi e prestazioni. In Abruzzo, dove la situazione è drammatica, il rischio di smantellamento del sistema manifatturiero è gravissimo”.
I rappresentanti del Pd hanno anche puntato il dito contro l’attacco al diritto di sciopero: “È inaccettabile che il governo presenti un documento a cose fatte e insulti le parti sociali con modifiche irrilevanti”, hanno affermato, sottolineando l’urgenza di una svolta nelle politiche industriali e sociali.
Rifondazione Comunista:
Per Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, le piazze rappresentano “la migliore risposta alla canea della destra contro Landini e la Cgil. Solo con la lotta si cambia il Paese. Tifiamo rivolta perché l’Italia è l’unico Paese in Europa dove i salari sono diminuiti negli ultimi trent’anni, l’età pensionabile è altissima e milioni di persone vivono in precariato. Il governo Meloni risponde alla crisi sociale con tagli a sanità e scuola, aumento della spesa militare e criminalizzazione della protesta”.
Acerbo ha poi lanciato un appello: “Il problema non è solo Meloni, ma trent’anni di politiche antipopolari condivise dai due poli. Serve una rivolta sociale per imporre ai governi di attuare la Costituzione”.
Sinistra Italiana – AVS:
Anche Sinistra Italiana – Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) ha partecipato allo sciopero, ribadendo il proprio impegno al fianco dei sindacati. “Il cambiamento si costruisce partendo dalla mobilitazione con le forze sociali – ha dichiarato Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana Abruzzo –. Sanità pubblica e lavoro sono le priorità in Abruzzo, dove 120mila persone rinunciano a curarsi per le lunghe liste d’attesa, e le crisi aziendali continuano a mettere in pericolo i posti di lavoro”.
Licheri ha anche richiamato la necessità di coniugare giustizia sociale e ambientale: “Serve uno sviluppo sostenibile che sostenga salari e strategie industriali senza dimenticare l’equità sociale”.
Le adesioni nelle aziende: segnali forti di protesta
L’adesione dei lavoratori allo sciopero è stata consistente anche nelle principali aziende regionali. Alla Siapra di Avezzano, la partecipazione ha raggiunto il 97%, alla Kromoss di Aielli il 70%, alla Siniat di Pescara il 72%. Risultati significativi anche alla Kone di Pescara (65%), alla Pail di Atessa (65%) e alla Baltour di Teramo, dove hanno aderito 12 lavoratori su 15. Anche alla Marelli di Sulmona, nonostante le difficoltà, il 40% dei lavoratori del primo turno ha incrociato le braccia.
Lo sciopero generale di oggi ha unito migliaia di lavoratori e diverse forze politiche, creando un fronte compatto di opposizione alle politiche del governo. Il messaggio è chiaro: welfare, sanità e lavoro sono le priorità che la politica deve mettere al centro.