giovedì , 14 Novembre 2024

Aeroporto d’Abruzzo: D’Alfonso “strategia perfetta per il fallimento”

Bilanci in rosso, passeggeri in calo e mancanza di integrazione con i grandi scali

Pescara -L’On. Luciano D’Alfonso del Partito Democratico torna a criticare aspramente la gestione dell’aeroporto d’Abruzzo, una struttura che, secondo l’ex presidente della Regione, ora, rischia seriamente di uscire dal circuito della connettività aerea nazionale a causa di scelte politiche poco lungimiranti e dell’assenza di investimenti strategici.


“I piccoli aeroporti italiani”, commenta D’Alfonso riprendendo le parole del presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo, “se non vogliono integrarsi con i grandi non ce la possono fare: si faranno la guerra e moriranno tutti”. Il deputato Dem, pone l’attenzione sul problema dell’autosufficienza economica dello scalo e l’assenza di una politica regionale che lo metta in rete con altre infrastrutture maggiori. L’Onorevole del PD, snocciolando i dati del Cesisp (Centro di ricerca di economia industriale e pubblica) dell’Università Bicocca di Milano, guidato dal professor Ugo Arrigo, evidenzia come l’aeroporto abruzzese figuri tra gli otto scali italiani che “non fanno sistema con aeroporti più grandi e la cui tenuta è a rischio”, con conti in rosso e passeggeri in calo. I numeri, rileva, parlano di un deficit di 1,1 milioni di euro nel decennio 2012-2022 e di una perdita di 35.766 passeggeri tra novembre 2023 e settembre 2024.
D’Alfonso ha sottolineato inoltre come l’attuale amministrazione non stia sfruttando le potenzialità dello scalo per creare sinergie con altre strutture più grandi e come continui a subire passivamente le decisioni di Ryanair, principale compagnia low-cost operante sull’aeroporto abruzzese. “Quest’anno è stato cancellato improvvisamente il volo per Varsavia e sono stati ridotti i collegamenti con Torino, Barcellona (Girona), Bergamo, Düsseldorf, Malta e Memmingen; inoltre, gli orari di alcuni voli sono molto più scomodi rispetto a un anno fa”, denuncia.

La “beffa” di Ancona
Nella bozza del Piano Nazionale degli Aeroporti, l’aeroporto “Raffaello Sanzio” di Ancona viene indicato come nodo strategico della Rete Centrale, insieme a Pescara e Perugia. D’Alfonso considera questa scelta una “beffa clamorosa”, dato che lo scalo abruzzese ha sempre registrato un numero di passeggeri superiore a quello marchigiano. “È anche il segnale che, a livello politico, questa Regione conta come il due di coppe”, aggiunge, rimarcando la scarsa considerazione dell’Abruzzo nel contesto nazionale.
Da ex presidente regionale ricorda come gli investimenti della sua amministrazione per il potenziamento dell’aeroporto: “Nel 2016 furono stanziati 29,4 milioni per le infrastrutture aeroportuali e investiti 12,5 milioni in cinque anni per rilanciare la vocazione turistica dello scalo; misure che nel 2017 permisero di registrare un aumento di passeggeri del 16,6% rispetto al 2016”. Tra gli interventi strategici, cita l’accordo con Ryanair e la concessione definitiva Enac-aeroporto per la gestione dei servizi.
Secondo l’onorevole, però, oggi la Regione sembra avere altre priorità, come le “liti nel centrodestra in Consiglio regionale per la spartizione di poltrone e mancette”. Critica inoltre la destinazione di 21 milioni ad enti e associazioni, risorse che a suo parere “avrebbero fatto molto comodo alla disastrata connettività aerea dell’Abruzzo”.

Una seduta di Consiglio regionale dedicata
Al termine delle sue considerazioni, D’Alfonso chiede che si tenga una seduta di Consiglio regionale interamente dedicata alla situazione dell’aeroporto. “I cittadini e le imprese non possono rinunciare alle connessioni del cielo”.

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