Teramo – Un momento di profonda riflessione e commozione ha caratterizzato l’incontro di ieri, venerdì 11 aprile, presso l’Auditorium dell’Istituto per Geometri “Forti” di Teramo, dove Pinuccio e Lella Fazio, genitori di Michele, vittima innocente delle mafie, hanno dialogato con gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Pascal-Comi-Forti” e del Polo Liceale “Delfico-Montauti”. L’evento, organizzato dall’Associazione ETS “Società Civile” nell’ambito della 33esima edizione del Premio nazionale “Paolo Borsellino”, ha offerto un’occasione unica per promuovere la cultura della legalità tra i giovani.
Ad aprire l’incontro, la dirigente scolastica Maria Letizia Fatigati, che ha introdotto l’evento sottolineando l’importanza di testimonianze dirette per ispirare le nuove generazioni. Francesca Martinelli, portavoce per la provincia di Teramo del Premio Borsellino, ha poi presentato i coniugi Fazio, coordinando il dialogo con gli studenti e i docenti presenti.
Pinuccio e Lella Fazio hanno condiviso la dolorosa storia del loro figlio Michele, ucciso nel 2001 a soli 16 anni a Bari vecchia, vittima casuale di uno scontro tra clan mafiosi. Con voce ferma ma carica di emozione, hanno raccontato come la tragedia abbia segnato la loro vita, trasformando il loro dolore in un impegno instancabile per la giustizia e la legalità. «La lotta contro la criminalità riguarda tutti», hanno sottolineato, ricordando che nessuno è immune dai suoi effetti. La loro testimonianza, rivolta a giovani della stessa età che aveva Michele, ha messo in luce un messaggio chiaro: la legalità non è un concetto astratto, ma un valore da vivere ogni giorno, scegliendo di non essere indifferenti e denunciando ogni ingiustizia.

Il racconto dei Fazio ha toccato profondamente gli studenti, che al termine dell’incontro li hanno accolti con un caloroso abbraccio, un gesto che ha commosso i due genitori. «Grazie per il vostro affetto», hanno detto Pinuccio e Lella, esortando i ragazzi a stare attenti alle scelte di vita: «La criminalità vi attira con promesse facili, ma porta solo a due strade: il carcere o il cimitero». Un monito forte, seguito da un momento di intensa emozione quando, uscendo dall’Auditorium, i Fazio hanno alzato lo sguardo al cielo, rivolgendosi idealmente al figlio: «Michele, anche qui a Teramo abbiamo parlato di te».
La dirigente Fatigati ha definito l’incontro «un significativo momento di crescita per gli studenti dei licei classico, europeo, musicale e dei poli tecnologico ed economico», sottolineando il valore educativo di testimonianze come quella dei Fazio. Per l’Associazione “Società Civile”, rappresentata anche dal presidente Leo Nodari e da Maria Di Domenico, l’evento ha confermato l’importanza di iniziative che uniscano memoria e impegno civile.