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L’Aquila – La questione delle vasche di laminazione sul fiume Pescara torna al centro del dibattito politico abruzzese, con uno scambio di battute tra l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Umberto D’Annuntiis, e l’ex presidente della Regione Luciano D’Alfonso. In una nota ufficiale, D’Annuntiis ha sottolineato l’impegno della giunta Marsilio nella mitigazione del rischio idrogeologico, definendola “una priorità” per la Regione Abruzzo.
“La Regione ha destinato ingenti risorse per la messa in sicurezza del territorio”, ha dichiarato l’assessore, concentrandosi in particolare sull’intervento delle vasche di laminazione. “Sulle vasche di laminazione del fiume Pescara, la giunta Marsilio ha velocizzato le procedure e la loro realizzazione. Dopo il finanziamento di 57 milioni di euro, concesso nel 2015 tramite il decreto legge 91/2014, la nostra amministrazione ha impresso un’accelerazione al procedimento, avviando i lavori che erano ancora fermi”.
D’Annuntiis nella nota ha anche fornito un aggiornamento sullo stato dei lavori, suddivisi in tre lotti: “Lotto 1 al 90%, con conclusione prevista per il 30 giugno 2025; Lotto 2 al 70%, di imminente conclusione; Lotto 3 al 50%, con fine lavori fissata al 30 settembre 2025”. Ha concluso sottolineando l’importanza dell’opera: “Questo intervento è fondamentale per la sicurezza idraulica e la tutela ambientale. Investire in infrastrutture di prevenzione significa proteggere i cittadini, salvaguardare l’ecosistema fluviale e garantire uno sviluppo sostenibile”.
Non si è fatta attendere la replica di Luciano D’Alfonso, che ha contestato la narrazione dell’assessore con toni sarcastici ma anche critici. “Umberto D’Annuntiis rivendica alla giunta di cui fa parte il merito di aver velocizzato le procedure e la realizzazione delle vasche di laminazione sul fiume Pescara”, ha esordito D’Alfonso. L’ex presidente ha ricordato che “tali strutture furono finanziate nel 2015 grazie al lavoro fatto dalla giunta regionale che presiedevo con 57 milioni di fondi Cipe, e da me fortemente volute nella mia veste di Commissario straordinario delegato per l’attuazione dell’intervento di mitigazione del rischio idrogeologico”.
D’Alfonso ha rivendicato il lavoro svolto durante il suo mandato: “Attivammo i bandi, curammo le procedure di comparazione selettiva per la scelta dei contraenti, gestendo la difficilissima composizione con i proprietari terrieri e le amministrazioni, utilizzando tutti gli strumenti del Codice civile, compreso il valentissimo istituto della servitù agraria. Definimmo i contratti, la consegna dei lavori e l’attivazione dei cantieri: quando le procedure sono vere, tutto avviene in automatico, anche sotto le piogge rovinose”.
La stoccata finale è arrivata con un attacco diretto alla gestione dell’attuale giunta: “Capisco la complessità di questi argomenti per chi ha farfugliato di inizio dei lavori aeroportuali, bonifiche belliche, collaudo, sopralluoghi e marchette comunicative, senza neanche avere idea di ciò che si stava mandando alla stampa. Tornando agli assessori assunti per rispondere a chiamata, a proposito di chi ha sollecitato cosa e quando: mi risulta che l’attuale governo regionale abbia preferito finanziare soltanto braccialetti, collanine, sfogliatelle napoletane, global service e costosissime agenzie di comunicazione, tranne poi mettere le mani nelle tasche degli abruzzesi per ripianare i debiti della sanità, quelli certamente creati da loro.”.
