Si è concluso con un’ampia partecipazione di medici , odontoiatri e cittadinanza il congresso nazionale “Unica nel suo genere: parliamo di medicina di genere e violenza di genere”, tenutosi il 14 e 15 marzo presso il Mood Hotel di Città Sant’Angelo (Pescara).L’evento, organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (OMCeO) di Pescara, ha avuto il patrocinio della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) , richiamando esperti e istituzioni da tutta Italia per approfondire due tematiche di centrale rilevanza sanitaria e sociale.
“La medicina di genere non è una specializzazione, ma un approccio trasversale che deve diventare prassi nella formazione e nella pratica clinica”, ha sottolineato la Presidente OMCeO Pescara, Dott.ssa Maria Assunta Ceccagnoli. “L’Italia è all’avanguardia nell’applicazione della medicina di genere, il cui scopo finale è raggiungere equità ed appropriatezza delle cure, ma c’è ancora strada da fare per colmare il divario nelle cure tra uomini e donne.”
All’evento ha partecipato il Presidente FNOMCeO Filippo Anelli, che ha ribadito l’importanza di consolidare questo approccio nella sanità nazionale. “Abbiamo il dovere di garantire cure adeguate e basate sulle differenze di genere, superando modelli di ricerca e protocolli terapeutici costruiti prevalentemente sul corpo maschile”, ha dichiarato Anelli. Il Presidente ha inoltre ricordato come la violenza colpisca in modo particolare le donne nel settore sanitario, soprattutto le infermiere, sempre più vittime di aggressioni sul luogo di lavoro, ed ha richiamato l’attenzione sulla necessità di strutture ospedaliere più sicure e protocolli di intervento definiti.
La FNOMCeO è stata inoltre rappresentata dal Vice Presidente Nazionale Giovanni Leoni, dal Segretario Nazionale Roberto Monaco e dal Presidente Nazionale Commissione Albo Odontoiatri (CAO) Andrea Senna.
Durante la prima giornata del congresso, gli interventi di numerosi esperti hanno evidenziato l’importanza della medicina di genere, un approccio che analizza le differenze biologiche e sociali tra uomini e donne nella diagnosi, nella terapia e nella prevenzione delle patologie.
Gli esperti intervenuti hanno illustrato le più recenti evidenze scientifiche in materia, sottolineando come la personalizzazione delle cure, basata anche sulle differenze di genere, possa migliorare significativamente la salute della popolazione.
La seconda giornata è stata dedicata al tema della violenza di genere, fenomeno che in Italia continua a registrare dati allarmanti. “I dati parlano chiaro: ogni tre giorni una donna viene uccisa in Italia, e il sistema sanitario deve essere preparato a riconoscere e intercettare i segnali di pericolo prima che sia troppo tardi”, ha affermato la Dott.ssa Ceccagnoli.
La Dott.ssa Anna Maria Cardone Presidente CAO Pescara ha sottolineato l’impegno costante dell’OMCeO di Pescara nella sensibilizzazione mediante convegni / eventi su tali argomenti, per far crescere la consapevolezza e il rispetto di genere.
Nel corso del convegno sono state affrontate tematiche cruciali come le mutilazioni genitali femminili, l’importanza della rete di supporto tra Istituzioni, Forze dell’Ordine, Associazioni e strutture sanitarie e il ruolo fondamentale della formazione dei Medici e degli Odontoiatri per il riconoscimento precoce dei segnali di violenza.
Uno dei momenti centrali dell’evento è stata la tavola rotonda, coordinata dal giornalista Roberto Mingardi, che ha visto tra gli altri la partecipazione del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Abruzzesi Stefano Pallotta e della Dott.ssa Anna Rita Mantini, Procuratore Aggiunto della Repubblica, che ha ribadito la necessità di una collaborazione sempre più stretta tra magistratura, forze dell’ordine, associazioni e servizio sanitario per una tutela efficace delle vittime.
Un tema chiave della discussione è stato il ruolo dell’informazione nella narrazione della violenza di genere. L’attenzione dei media è spesso viziata da un linguaggio che minimizza o distorce la realtà. Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti ha sottolineato che è necessario superare stereotipi e narrazioni sensazionalistiche, promuovendo invece una comunicazione responsabile e rispettosa delle vittime.
Il congresso si è chiuso con un appello congiunto da parte di tutti i partecipanti: l’integrazione della medicina di genere nella pratica clinica e il contrasto alla violenza di genere devono diventare priorità per il servizio sanitario e per le politiche nazionali.