Pescara – “La sentenza del Consiglio di Stato n. 5248/2024 è una pietra tombale sull’inadeguatezza dell’amministrazione di centrodestra guidata da Carlo Masci. La decisione, che annulla il permesso di costruire per un intervento edilizio in via Oberdan e dichiara illegittima la Delibera C.C. n. 20/2023, rivela un quadro desolante di errori politici e amministrativi che ora gettano nel caos il tessuto imprenditoriale della città. Un errore evitabile, frutto di ingordigia politica”.
È quanto dichiara in una nota stampa la Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini secondo la quale questa situazione poteva essere evitata se il centrodestra avrebbe mantenuto in vigore quanto stabilito dalla Delibera C.C. n. 163/2017, che già disciplinava gli incentivi volumetrici del Decreto Sviluppo in modo conforme alla normativa. «Invece, spinti dall’ingordigia politica volta ad accaparrarsi i voti del mondo professionale ed imprenditoriale dell’edilizia locale, volendo offrire sempre più volumetrie in pieno centro città,-commenta la consigliera pentastellata– il sindaco Masci, l’ex presidente del Consiglio Antonelli, di fatto assessore ombra all’urbanistica dietro la titolare Del Trecco, hanno ampliato senza criterio le misure premiali a gran parte del territorio comunale, approvando la Delibera C.C. n. 20/2023».
“Un’amministrazione che ha chiuso gli occhi o peggio ha assecondato appetiti edilizi che stanno trasformando piccoli edifici a due piani in ecomostri a 5 e anche 6 piani, a volte in aderenza a edifici piccolissimi a cui non rimane altro che ricorrere alle vie giudiziarie per difendere il proprio interesse. Interesse, non economico, ma al diritto di ricevere luce e aria per una vita dignitosa. Caratteristiche, come detto dal TAR e dal Consiglio di Stato, confliggenti con la visione politica del centrodestra. Ora a pagarne il prezzo sono tutti, a partire dalle imprese che vogliono operare nel rispetto della norma regionale e della delibera dell’amministrazione di centrosinistra che già aveva riconosciuto abbondanti e, a parer mio, generosi incrementi e bonus di volumetria”, agguinge la Consigliera regionale.
“Purtroppo si prevedono danni incalcolabili al tessuto imprenditoriale: chi ha avviato i lavori basandosi su permessi oggi annullati si ritrova in una situazione disastrosa, con conseguenze economiche e giuridiche gravi, dettate dai tempi con cui ottenere risposte certe e nuovi titoli abilitativi legittimi. La scelta di non correggere quando andava fatto una delibera palesemente sbagliata è una colpa politica enorme del sindaco Masci e del suo entourage,” prosegue Alessandrini. “Una amministrazione oculata avrebbe cambiato marcia già lo scorso maggio 2024, appena ricevuta la sentenza del TAR, che già esprimeva chiaramente l’indirizzo giurisprudenziale più accreditato. Invece la cieca tracotanza del centrodestra di Masci ha portato il Comune di Pescara a ricorrere ulteriormente al Consiglio di Stato, giocando di fatto sulle spalle dei cittadini. Si continuavano a rilasciare permessi di costruire come nulla fosse e oggi il risultato è un colpo durissimo alla fiducia degli operatori economici e una paralisi per il settore edilizio, per il quale il ‘tempo’ rappresenta la principale variabile da considerare. Il tutto in un imbarazzante silenzio da parte del sindaco che, tra le sue 17 deleghe, si è trattenuto anche quella relativa all’urbanistica, e oggi non è capace nemmeno di assumersi davanti alla città la responsabilità di un tale immane disastro”.
“Come Movimento 5 Stelle vogliamo che si esca dal caos al più presto – conclude la Consigliera Alessandrini – Masci ha fallito sull’urbanistica e sarebbe il caso attribuire a un comitato di esperti tecnici e giuridici a supporto della commissione consiliare competente il compito di risolvere la questione, evitando che a porre rimedio sia chi ha già dimostrato di non essere capace di affrontare la questione non concentrandosi sulla necessità di rigenerare e migliorare la città ma desideroso solo di offrire la città a chi vuole riempirla di cemento”.