Pescara – “Ritengo doveroso intervenire per esprimere la mia più profonda indignazione riguardo l’utilizzo strumentale della tragica morte di Sofia, una giovane vita strappata troppo presto, per fini di visibilità personale o politica.”
Così in il Consigliere Comunale di Forza Italia Simone D’Angelo che in una nota stampa prosegue: “La scomparsa di una 15enne, investita mentre attraversava la strada, è una ferita che colpisce non solo la sua famiglia ma l’intera comunità e non si può sfruttare una tragedia di questa portata per promuovere agende personali o per puntare il dito contro l’amministrazione comunale: è assolutamente vergognoso.
Il tema della sicurezza stradale è cruciale e merita un dibattito serio, costruttivo e rispettoso, 365 giorni l’anno. È fondamentale un approccio concreto, basato su dati tecnici, una volta ascoltate le esigenze del territorio, con una condivisione delle responsabilità tra tutti i soggetti coinvolti, evitando inutili polemiche che non portano alcun beneficio reale. Le soluzioni devono essere concrete e realistiche e non si può non vedere che delle soluzioni sono state già messe in atto, sulla sicurezza stradale, con una miriade di interventi in tutta la città, anche su via Falcone e Borsellino, dove il Comune ha investito anche sulla segnaletica di recente, imponendo il limite di velocità di 30 km orari. E, a chi parla di sicurezza davanti alle scuole, voglio ricordare che la scuola di Sofia non si trova in quella strada.
Come amministratori pubblici, il nostro compito è di lavorare per garantire strade più sicure, progettate per proteggere tutti gli utenti, in particolare quelli più vulnerabili come pedoni e ciclisti, su questo non ci sono dubbi. Ma ci sono degli obblighi ben precisi anche a carico di chi la strada la vive, a cominciare dagli automobilisti.
Ma questi temi non possono e non devono diventare pretesti per cercare visibilità o per scatenare sterili polemiche, come è avvenuto fino ad oggi di fronte alle iniziative intraprese dal Comune per moderare la velocità e far rispettare il Codice della strada. L’impegno ad evitare che si verifichino altre tragedie deve essere comune a tutti: è troppo semplice additare l’amministrazione pubblica. Sollecito quindi una riflessione sul significato di concetti chiave quali il rispetto delle regole e la responsabilità degli utenti della strada, invitando la comunità – a partire da quella politica – a concentrarsi su iniziative utili e tecnicamente valide, abbandonando ogni intento di strumentalizzazione. Solo così potremo rendere onore a chi non c’è più e costruire una città più sicura per chi si muove sulle nostre strade”.