Di Marco: “Il progetto di rilancio del turismo invernale diventa ‘estivo‘ perché non prevede ski pass e impianti innevatori e perde milioni di finanziamenti”
Pescara – “Dall’accesso agli atti Arap in merito agli impianti sciistici Majelletta-Passolanciano emergono novità inquietanti che ho ritenuto opportuno riferire ai sindaci interessati e agli operatori convocati oggi in conferenza in vetta. Soggetti che confidavano nei 20.200.000 euro di interventi previsti dal Masterplan varato dalla Governo regionale di centrosinistra. Una somma che non vedranno, perché dalla documentazione emerge che i finanziamenti sono scesi a 17,7 milioni, cinque milioni in meno. Come non vedranno nemmeno lo ski pass unico e l’impianto di innevamento, ben 8 milioni e 460mila euro stornati ad altro. E rischiano di non vedere neanche la seggiovia e la ristrutturazione dell’edificio polivalente e dei parcheggi di scambio, se i privati non contribuiscono con circa 10 milioni a una causa che la Regione non sta perorando, perché ad oggi non risultano atti o project financing su questa parte di opera, né chi governa ha mai detto che servivano altri fondi: di fatto servono 20 milioni, 10 dal pubblico e 10 dai privati. Per questo e per tutti gli altri aspetti emersi è indispensabile che il progetto e le carte arrivino alla Commissione regionale Vigilanza, di cui chiederò una seduta a cui partecipino i sindaci interessati e gli operatori, ai quali va la mia piena solidarietà e vicinanza” Così oggi come un vero fiume in piena, il consigliere regionale Antonio Di Marco, dopo la conferenza tenuta a Passolanciano dai sindaci Simone D’Alfonso, Alessandro D’Ascanio, Sebastiano Massimiano di Lettomanoppello, Roccamorice e Serramonacesca, con il consigliere provinciale di Pescara Gianni Chiacchia e tutti gli operatori degli impianti.
“Disattese tutte le aspettative dei territori e degli operatori, che chiedevano un rilancio degli impianti e del turismo invernale, con un conseguente adeguamento anche della viabilità provinciale a servizio e soldi a gogo’ scialacquati tra indecisioni e ignoranza amministrativa – sottolinea Di Marco – . L’attuale stesura di progetto non solo non lo consente, ma leggendo la documentazione si arriva a più di un paradosso. A parte l’estromissione dal progetto di ski pass e innevatori, con relativo rilancio della montagna in estate, sic, quello dei parcheggi di scambio che interessa i Comuni di Lettomanoppello, Roccamorice e Pretoro sono collocati in uno stazzo, stalli che con la neve diventeranno irraggiungibili, perché non è previsto alcun tipo di intervento sulla viabilità provinciale. Inoltre, dato che per la montagna innevamento e ski pass sono prioritari, la Regione dovrà trovare i 10 milioni necessari nel suo bilancio. Una riqualificazione che avrebbe dovuto essere prioritaria, per porre fine anche all’annosa inadeguatezza della viabilità che porta a Mammarosa, arteria prioritaria. Le previsioni progettuali messe nero su bianco sono praticamente inutili, inutilizzabili e difficili da realizzare, perché non hanno tutte le opportune coperture e chiamano in causa un privato che dovrebbe sostenere la riqualificazione degli edifici e la seggiovia.
Il progetto da 20,2 milioni prevedeva: la seggiovia ad ammorsamento automatico per 5.250.000 euro; sciovie Mirastelle e Lenette da 2.910.000 euro; impianti di innevamento per 7.300.000 euro; il sistema skipass unico per 1.160.000; il recupero dell’edificio polivalente per 1.480.000; opere su viabilità e parcheggi per 1.250.000, la valorizzazione turistica del comprensorio per 850.000. non risolverebbero i problemi per cui l’intervento era nato. I progetti attuali sono per lo più in fase di fattibilità tecnica ed economica, quelli che hanno trovato copertura con i fondi FSC, inviati alla struttura regionale competente, ma il pesante definanziamento e carenze in molti altri passaggi, fra cui il contatto con gli operatori, l’individuazione di un modello di gestione, in alcuni lotti nemmeno del soggetto beneficiario di finanziamento. Ci sono, insomma, tutti gli ingredienti per un’inerzia voluta da parte della Regione. Ci chiediamo perché. A cosa saranno serviti i fondi che dovevano rendere possibile questa svolta storica del nostro turismo montano? Persi nei meandri di una gestione del potere da parte del centrodestra basata su annunci e definanziamenti. L’ultimo annuncio è del gennaio di quattro anni fa, parlava di un progetto unico con le gambe per camminare, così disse Marsilio in alta quota. Parlava anche di dialogo costruttivo con amministrazioni e operatori, gli stessi che stamattina hanno voluto dare voce a una denuncia a cui daremo forza, per dire basta ai casuali al governo della regione, che solo pasticci sono in grado di fare per la comunità e dei territori”.