Pescara – Rifondazione Comunista sostiene lo sciopero indetto per domani 8 novembre da Slai Cobas e USB alla Sevel di Atessa (CH).
«I sindacati di base giustamente denunciano che la crisi dell’automotive in Italia non è causata dalla transizione ecologica quanto dalle scelte del gruppo che fin dai tempi di Marchionne ha progressivamente indirizzato gli investimenti all’estero. Persino il Ducato ora è a rischio perchè il gruppo ex-Fiat non ha investito sull’innovazione di prodotto quanto hanno fatto altri concorrenti all’estero. A tutto questo si aggiunge la scelta del governo Meloni che decide di sottrarre 4,5 miliardi destinati alla transizione ecologica del settore automotive verso l’industria bellica e le spese militari. Si va verso lo smantellamento delle produzioni italiane dopo che i governi sono stati subalterni per anni a un gruppo che ha portato avanti un attacco costante contro i sindacati che esprimono posizioni critiche. In questo quadro ribadiamo la nostra solidarietà alla compagna Francesca Felice, militante e rappresentante dello Slai Cobas alla Sevel di Atessa, licenziata nei mesi scorsi come accaduto anche a Delio Fantasia, delegato della Flmu-CUB allo stabilimento di Cassino.» A sostenerlo è Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista . Sinistra Europea
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