martedì , 2 Luglio 2024

A quasi due anni dalla prima asta di maioliche la Gliubich Casa d’Aste fa il bis

Giovedì 27 giugno esistando in un’intera giornata più di cinquecento tra maioliche, porcellane e servizi da tavola. Si inizierà dalle 10.00 per la prima sessione di 185 lotti, per poi riprendere alle 15.00 con i lotti dal 186 al 525.

Sotto il maglietto di Gianluca Gliubich passeranno opere d’arte provenienti dalla collezione di Vincenzo Bindi, come due straordinari pezzi del ceramista Fedele Cappelletti di Rapino: un grande piatto istoriato con scena del Ratto d’Europa ed una mattonella maiolicata dipinta con la scena tratta dal Rapimento di Elena. Sempre da Villa Bindi, come attesta una antica foto dell’interno, provengono una coppia di vasi biansati da parata raffiguranti scene mitologiche, opera del napoletano Gaetano Battaglia.

Ben sei le opere del ceramista Gesualdo Fuina appartenente ad una dinastia di maiolicari di Castelli, considerato l’ultimo dei grandi della ceramica castellana. Due grandi albarelli in monocromia blu cobalto su sfondo bianco, un albarello decorato con il classico fioraccio castellano, con rosa centrale tra fiori, introdotto nella maiolica castellana da Gesualdo Fuina e realizzato attraverso la sua innovativa tavolozza, con l’introduzione dei colori rosso-porpora e verde brillante su smalto bianco riecheggiante il candido caolino della porcellana. In basso un cartiglio vuoto dove inserire a freddo l’eventuale iscrizione apotecaria. Sul retro reca la sigla del committente. Trattasi di un’opera esposta alla mostra “L’Antica Ceramica da Farmacia di Castelli” a Teramo, Roma e Leningrado 2005, pubblicata con foto e scheda nel catalogo a cura di Maria Rosanna Proterra. Deliziosa anche una piccola saliera sempre di Fuina con decoro floreale in rosso.

Del maestro castellano anche due straordinarie targhe devozionali effigianti rispettivamente la Madonna del Rosario e San Francesco di Paola, oltre ad una coppia di caffettiere con decorazione policroma a terzo fuoco con ramoscelli di rose sparse.

La manifattura di Napoli è ben rappresentata da una coppia di vasi con decoro a rilievo di gusto Neorococò centrati da grandi riserve raffiguranti figure allegoriche e al retro con decoro a grottesche e un piatto di grandi dimensioni, entrambi della manifattura Mollica.

La famiglia Cascella non poteva mancare in un’asta abruzzese; due piatti con bordi mistilinei decorati nella tesa con motivo alternato di fioracci e fiore blu e al cavetto scena con personaggi sulla riva e due barche a vela sullo sfondo e paesaggio invernale firmati da Tommaso fanno il paio con una mattonella del padre Basilio raffigurante la Madonna del Grano.

Più di cinquanta le maioliche – tra bocce, vasi e anfore biansate – decorate a lustro metallico, ovvero con quella particolare tecnica che consente di ottenere il colore dell’oro o del rubino con sfumature cangianti o iridescenti, tutte provenienti da un’importante collezione romana.

Tutte le manifatture abruzzesi sono presenti in gran copia, con oltre 200 lotti di varie epoche: primeggia Castelli, ma anche Palena, Rapino, Giulianova, L’Aquila sono ben rappresentate.

Pezzi di alta epoca come un bicchiere in maiolica arcaica ingobbiata di manifattura umbro-laziale, risalente all’ultimo quarto del XIV, un orciolo ansato raffigurante uccello e foglie di quercia di manifattura toscana, ambito della bottega di Giunta di Tugio della metà del XV secolo e due versatoi a zaffera si alternano nei due cataloghi con manifatture di Savona, Sicilia, Ariano Irpino, piemontesi e d’oltralpe.

Altrettanto interessante è una collezione giapponese e cinese proveniente da un collezionista del centro Italia, che arrichhisce e rende ancor più variegata la scelta.

Un’allettante occasione per i collezionisti, che da giorni si confrontano con il capo dipartimento e son venuti da tutta Italia per vedere dal vivo le maioliche, ma anche per i musei, di aggiudicarsi pezzi introvabili scovati da Gianluca Gliubich in importanti collezioni italiane ed estere.

Fino al giorno prima sarà possibile ammirarle dal vivo e, se si vuole, lasciare un’offerta o prenotarsi telefonicamente.

L’asta pur se dal vivo sarà seguibile sulle maggiori piattaforme oltre che su quella della casa d’aste.

Un’occasione da non perdere mancando ormai pochi giorni al 27 giugno.

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