ADO Abruzzo, vitigni resistenti e bollettino fitopatologico: il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo cala il tris al servizio dei vitivinicoltori. In campo tecnologie, ricerca e sperimentazione per favorire una gestione ottimale dei vigneti e delle produzioni.
La vocazione vitivinicola, ossia la capacità di un territorio di produrre vini di qualità con caratteristiche non riproducibili in altri luoghi, è la combinazione fra i caratteri naturali dell’ambiente di produzione e la qualità del vino che esso esprime. L’elemento base della “vocazionalità viticola” è dunque il territorio, uno spazio geografico all’interno del quale la natura e il lavoro dell’uomo danno origine a prodotti riconoscibili e particolarmente apprezzati, anche nelle annate più difficili.
Tuttavia, la profondità e la disponibilità delle informazioni finora affidate all’esperienza di vitivinicoltori, agronomi ed enologi, oggi necessitano sempre più di essere messe a sistema e rese disponibili con l’aiuto delle nuove tecnologie. Per questo il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo ha presentato ieri mercoledì pomeriggio a Pescara tre importanti progetti a supporto dei vitivinicoltori regionali con l’obiettivo di favorire la gestione ottimale dei vigneti e delle produzioni, un impegno condiviso con l’assessorato regionale all’Agricoltura, istituti scolastici e partner tecnici del settore.