Pescara – Nell’ambito del dibattito sulla Direttiva Bolkestein e le sue implicazioni sulle concessioni demaniali balneari, l’On. Luciano D’Alfonso, del Partito Democratico, offre un’analisi dettagliata della situazione, basata sulla recente sentenza del Consiglio di Stato, firmata da Filippo Patroni Griffi nel 2021.
D’Alfonso sottolinea l’importanza dei balneatori per l’economia abruzzese, non solo dal punto di vista turistico, ma anche per il loro impatto sociale e occupazionale, che contribuisce all’identità regionale. La sentenza del Consiglio di Stato del 2021, secondo l’Onorevole Dem, contiene già la soluzione al problema, evidenziando la necessità di procedure ad hoc che considerino le specificità locali. «la soluzione: a pagina 47* (vedi sotto) vi si dice che il bando può prevedere procedure ad hoc che tengano conto dello specifico delle realtà attuali, con tutte le loro esperienze, peculiarità e caratteristiche di gestione locale».
Inoltre, il Deputato PD evidenzia la necessità di una riforma del demanio, sottolineando l’importanza di definire le modalità per la selezione delle concessioni e la loro dimensione territoriale ottimale. Senza una mappatura accurata, non è possibile attivare piani di project financing che coinvolgano enti locali, imprenditori e autorità competenti. «…la mappatura è la misurazione della consistenza del valore in ragione della quale si fa la gara; senza mappatura non si possono fare le gare né attivare eventuali piani di project financing, che potrebbero prevedere collaborazioni fattive e sostenibili tra enti locali, imprenditori e autorità competenti alla tutela del bene e dei principi di concorrenza»
D’Alfonso richiama anche l’attenzione sulle direttive europee “la 2014-89-UE e la 2008-56-UE”, che affidano agli operatori economici la responsabilità della tutela dello spazio marittimo, evidenziando le sfide legate alla partecipazione di attori esterni privi di conoscenza del territorio. Infine, sottolinea l’importanza di definire criteri chiari e trasparenti per la valutazione delle proposte, in linea con la cultura della sostenibilità, per evitare l’arrivo di grandi marchi esterni che potrebbero compromettere l’equilibrio locale.
«in sintesi, –conclude D’Alfonso– vanno attivate senza indugio le procedure di gara definendo gli ambiti funzionali ottimali al livello più vicino al territorio, valorizzando le situazioni di fatto e di diritto, in particolare quelle derivanti dalla giurisprudenza amministrativa, significativissima, esistente e le consistenti realtà sociali, occupazionali, progettuali e contrattuali risalenti, poiché anche le direttive europee – in particolar modo la 2014-89-UE – incoraggiano in questa direzione la tutela condivisa e partecipata dello spazio marittimo corrispondente alla terra ferma delle nostre spiagge.»
*Pag. 47 della sentenza del Consiglio di Stato del 2021 denominata “Patroni Griffi”: Anche tenendo conto della capacità di interazione del progetto da valutare con il complessivo sistema turistico ricettivo del territorio locale. Ulteriori elementi di valutazione dell’offerta di gara potranno riguardare gli standard qualitativi dei servizi e la sostenibilità sociale ed ambientale del piano degli investimenti in relazione alla tipologia della concessione da gestire. Negli atti di gara va posta a base d’asta il valore al momento della gara degli investimenti già effettuati dal concessionario.