Il Polo Assistenziale Villa Acerbo di Caprara da oggi (30 aprile 2024) ha una Biblioteca: uno spazio realizzato all’interno della storica villa grazie alla volontà di Alessandro Girolami – un ospite della struttura – e della sua famiglia. “La presenza di nostro padre qui”, ha raccontato il figlio Francesco affiancato dal fratello Fabrizio, “all’inizio non è stata facile. Ma nei suoi ultimi giorni ci chiedeva sempre di questa casa di riposo, del direttore, degli ospiti”. A rendere concreto il desiderio di trasformare il lascito in una biblioteca è stata Agnese Pavone, che ha catalogato i volumi. “Questo è uno spazio per avvicinarsi e approfondire il piacere della lettura” ha sottolineato. “La biblioteca sarà aperta il martedì e il giovedì, tra le 16 e le 17, per il prestito dei libri. Poi ci saranno una serie di attività pianificate mensimente.” In programma giornate di lettura, incontri letterari: primo ospite David Ferrante, che per l’inaugurazione ha parlato di fate e marramurelli, ripercorrendo miti, superstizioni e leggende d’Abruzzo. Il sindaco Chiara Trulli, assieme all’assessore Nada Di Giandomenico e al consigliere delegato alla sanità Marzia Damiani, ha portato il saluto dell’amministrazione comunale. “Siamo orgogliosi della struttura che ospitiamo nei locali comunali: spazi che prendono vita grazie a voi ospiti e al personale, formato da ragazze davvero solari e generose. Noi ci auguriamo che diventi sempre più il cuore pulsante di Caprara”. Lo spazio biblioteca dedicato alla memoria di Alessandro Girolami sarà inizialmente a disposizione solo degli ospiti della struttura e degli operatori, ma l’intenzione del direttore del Polo Assistenziale Sandro Di Battista è quella di aprirla progressivamente a tutta la cittadinanza. Di Battista ha ricordato il difficile impatto di Girolami con la casa di riposo (“abbiamo subito litigato”) ma anche del suo cambiamento. Speciale il suo rapporto con la nipote Krizia, che quotidianamente veniva a trovarlo e ha proposto all’ammninistrazione l’idea della biblioteca per dare a tutti, attraverso i libri, “la possibilità di conoscere mio nonno”.
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