martedì , 3 Dicembre 2024

Teatro D’Annunzio: Il PD chiede chiarimenti al sindaco Masci

Pescara – Questo mattina, davanti al Teatro D’Annunzio, il consigliere regionale del PD, Antonio Blasioli, insieme ai consiglieri comunali del Centrosinistra pescarese, Giovanni Di Iacovo, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, e Mirco Frattarelli, ha tenuto una conferenza stampa per sollevare nuove questioni riguardo all’utilizzo della struttura dal 2020 ad oggi, e per richiedere al sindaco Masci i dovuti chiarimenti.

Sono stati ripercorse indagini e richieste di chiarimenti avviate fin dal marzo scorso, quando la cittadinanza fu informata della totale inagibilità del Teatro D’Annunzio. Nonostante le domande sollevate e la richiesta di accesso agli atti, le risposte del Sindaco secondo le opposizioni sono state evasive. Solo di recente, alcuni documenti sono stati consegnati, e questi sono risultati cruciali per comprendere meglio la situazione. «Ci riserviamo invece di acquisire altra documentazione prima di pronunciarci sull’incarico di vulnerabilità sismica che il Comune di Pescara aveva attribuito» ha spiegato Blasioli aggiungendo «Ci riserviamo di tornare quanto prima sulle criticità che riguardano l’estate 2024 ormai alle porte, ovvero l’evidenza di un teatro ad oggi chiuso, privo dei fondi per i lavori di messa in sicurezza – per altro mai richiesti nel corso di questi anni –, nonché la necessità di individuare una sede alternativa per il cartellone di eventi, dato che l’antistadio di Pescara non costituisce un’alternativa idonea.»

L’attenzione dei Dem si è focalizzata sul fatto che non solo gli interventi strutturali necessari non sono mai stati eseguiti, ma neanche come hanno riferito, comunicati ai consiglieri o inseriti nei piani di finanziamento.

«in quanto lo stato riscontrato non è risultato compatibile con la collaudabilità delle strutture».

«Una situazione grave che ha costretto il Comune ad organizzare una riunione tecnica –spiega Blasioli– in cui è stato modificato l’oggetto del precedente affidamento, disponendo uno studio di vulnerabilità sismico LC2 oltre al puntellamento del solaio delle tribune per consentire intanto il parziale utilizzo della struttura.»

A seguito di questi lavori di puntellamento, realizzati nel 2020, è stata rilasciata, una certificazione valida per il solo 2020 che disponeva un uso ridotto del teatro fino ad una capienza massima del 25% (ovvero 495 posti rispetto al totale di 1980 posti). Nella stessa certificazione veniva altresì espressa «la necessità di intervenire nel breve termine per sanare in maniera definitiva le criticità rilevate mediante interventi strutturali permanenti».
«Il documento –ribadisce Blasioli– porta la data del 13 agosto 2020, il che vuol dire che il Comune di Pescara, a partire da quella data, non solo era a conoscenza del pessimo stato della struttura, ma era anche perfettamente consapevole dell’urgenza di interventi risolutivi. 
Malgrado ciò, gli interventi in questione non solo non sono mai stati eseguiti, ma non sono statinemmeno comunicati ai consiglieri e nelle Commissioni, né richiesti partecipando ai bandi del PNRR o della programmazione regionale, né immessi nel Documento unico di programmazione, nella sezione degli interventi dei lavori pubblici. Piuttosto, con Delibera di giunta comunale n. 209 del 23 marzo 2023, sono stati approvati lavori pari a € 435.000,00 per l’efficientamento energetico e la colorazione dei seggiolini, che nulla avevano a che fare con gli interventi strutturali necessari. Lavori oltretutto ampiamente pubblicizzati dal Sindaco Masci e che nessun buon amministratore avrebbe disposto su una struttura pericolante dotata di ben altre criticità.»

Dall’accesso agli atti eseguito invece presso il Consiglio regionale, che formalmente organizza il Festival dannunziano, non è stata stipulata alcuna convenzione tra il Consiglio regionale e l’Ente Manifestazioni pescaresi evidenziano i Dem dopo che a una loro richiesta è stato risposto: «Nessuna informazione aggiuntiva può inoltre essere formalizzata per quanto concerne il numero dei posti relativi al Teatro d’Annunzio ed eventuali limitazioni della stessa».

«Insomma se permangono dubbi sulle modalità con cui anno per anno è stata aumentata la dotazione di spettatori all’interno del D’Annunzio, nuovi dubbi aleggiano intorno al fatto se le prescrizioni siano state fatte rispettare o meno, almeno per questi due appuntamenti che, a detta di tutti, hanno fatto il pienone.» Hanno commentato i consiglieri di opposizione. 

«Il quadro che si va prefigurando è piuttosto grave ed emblematico -ha concluso Blasioi– dell’approssimazione con cui la Giunta Masci ha governato in questi cinque anni. Ci troviamo di fronte infatti ad un’Amministrazione che, oltre a non essere stata in grado di reperire i fondi necessari alla messa in sicurezza del Teatro, sembra aver continuato annualmente ad utilizzare una struttura precaria e pericolante senza nemmeno curarsi delle prescrizioni in merito alla capienza massima consentita rilasciate dai professionisti interpellati. Ci auguriamo che almeno questa volta il Sindaco Masci voglia rispondere nel merito e fornire i dovuti chiarimenti.»

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