giovedì , 21 Novembre 2024

Ruspe sul fiume: dal comitato Saline Marina PP1 un’analisi del progetto di difesa Idraulica

Montesilvano – L’architetto Giuseppe Di Giampietro, presidente del comitato Saline.Marina.PP1 di Montesilvano, esprime gravi preoccupazioni riguardo al progetto di difesa idraulica del tratto finale del fiume Saline. In seguito a un esposto di segnalazione ambientale datato 23 febbraio 2024, sono emerse una serie di criticità che secondo il comitato richiedono un’attenta valutazione e azioni correttive.

Il progetto, del valore di 11 milioni di euro, ha l’obiettivo di proteggere l’area dal rischio idraulico mediante la realizzazione di argini, muri di cemento e terrapieni. Tuttavia, le osservazioni fatte dal comitato Saline.Marina.PP1 sollevano dubbi sulla sua realizzazione, dubbi sull’esclusione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per il quale Di Giampietro pone interrogativi sulla trasparenza e la partecipazione pubblica. Sebbene il progetto sia stato giustificato dall’urgenza e dall’indifferibilità dell’intervento per il comitato cittadino è fondamentale coinvolgere attivamente i cittadini e gli stakeholder nella fase decisionale.

Inoltre, l’architetto Di Giampietro denuncia la denaturalizzazione dell’area golenale del fiume, considerata importante per l’avifauna e il paesaggio locale. La proposta di creare un parco metropolitano regionale nella zona evidenzia l’importanza di preservare questo ambiente naturale. Una delle principali critiche riguarda la gestione dei rifiuti vegetali prodotti durante i lavori di disboscamento. L’abbandono in loco di tali rifiuti secondo il comitato, potrebbe avere gravi conseguenze ambientali, specialmente considerando la vicinanza ai depositi di rifiuti contaminati da diossina.  “Nel caso di specie il pericolo reale consiste nel fatto che il sito è classificato SIR per la contaminazione da diossine, pertanto le piante (fitodepurazione e fitoassorbimento) verrebbero incluse nella categoria dei “rifiuti pericolosi” sottolinea Di Giampietro.

Il progetto prevede anche la realizzazione di argini con piste ciclabili, ma il presidente del comitato Saline.Marina.PP1 solleva ulteriori dubbi sulla praticabilità di tali percorsi dati i limiti di spazio e le esigenze paesaggistiche. Propone quindi di ampliare le dimensioni degli argini per consentire la creazione di percorsi ciclopedonali più sicuri e funzionali, integrati con l’offerta turistica della regione Abruzzo. Infine, la localizzazione della vasca di laminazione solleva preoccupazioni riguardo alla sua vicinanza ai depositi di rifiuti inquinati. “A causa della classificazione SIN del fiume Saline e del pericolo del dilavamento dei terreni dell’adiacente discarica inquinata. Questa parte del progetto vada sottoposta ad una più accurata valutazione ambientale, con la possibile rilocalizzazione più a monte, in zona Congiunti, nell’area di confluenza dei fiumi Tavo e Fino.” Suggerisce concludendo Di Giampietro.

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