Presentato ieri a Pescara il progetto “Conto Negli Appalti” con Busia, Legnini e Castelli
PESCARA – «È interesse generale del nostro Paese riconoscere il ruolo delle piccole e medie imprese nelle gare d’appalto. Conviene soprattutto al sistema, perché questo mondo possiede conoscenze, professionalità, competenze: ma per vincere questa sfida occorre avere uno sguardo di lungo periodo, in modo da conquistare uno spazio strutturale negli appalti, non solo episodico». È uno dei passaggi più significativi dell’intervento del Presidente nazionale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia, nel corso dell’evento di presentazione del progetto “Conto Negli Appalti” tenuto ieri pomeriggio a Pescara nella sala Petruzzi di via delle Caserme.
Nelle intenzioni di CNA Artigiani Imprenditori d’Italia – che lo ha promosso e realizzato – il progetto dovrebbe aiutare le micro imprese a scalare quell’Everest sin qui invalicabile che si chiama per loro “gare d’appalto”. L’evento patrocinato dall’Anci Abruzzo, l’Associazione dei Comuni d’Italia, ha sottolineato l’attenzione che l’idea raccoglie sia tra gli operatori che tra i rappresentanti delle istituzioni.
Tra questi Giovanni Legnini, Commissario per la ricostruzione di Ischia, ha detto che «è interesse anche delle stazioni appaltanti, della Pubblica Amministrazione, individuare criteri innovativi per l’assegnazione delle gare, soprattutto in materia di affidamenti diretti. Va superata la sola logica cronologica per individuare criteri più trasparenti, perché le Pubbliche Amministrazioni hanno bisogno di qualità per crescere». Gli ha fatto eco Rocco Micucci, vice presidente dell’Anci regionale, secondo cui «le norme devono poter essere studiate per essere applicate con efficacia, non per mettere in difficoltà con eccessi di procedure le amministrazioni. E in questo senso aggregare le imprese più piccole viene incontro a questa esigenza». Condivisione alla filosofia del progetto è arrivata anche da Guido Castelli, Commissario per la ricostruzione del sisma 2016: «Per le piccole e micro imprese dell’Appennino centrale – ha affermato tra l’ altro – aumentare la possibilità di partecipare agli appalti pubblici può essere una grande leva per crescere e generare sviluppo sul territorio. La Struttura commissariale è pronta a fare la sua parte, mettendo a disposizione di questa iniziativa il suo personale esperto in appalti».
Ma il modello abruzzese può rappresentare anche un esempio positivo a livello nazionale. Lo ha sottolineato nel suo intervento – nell’incontro aperto dal presidente regionale di CNA Artigiani Imprenditori d’Italia Abruzzo, Savino Saraceni, e moderato dal giornalista Pier Paolo Di Nenno – anche il presidente nazionale di CNA Costruzioni, Enzo Ponzio, per il quale «può aiutare anche ad accrescere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Cultura che è nella missione della nostra organizzazione».
La filosofia del progetto, dunque, mira così ad aiutare i più piccoli a fare un salto di qualità, per muovere alla conquista di uno spazio significativo nel pianeta degli appalti: spazio sin qui largamente precluso. Lo ha ricordato a chiare lettere il Direttore regionale della CNA, Silvio Calice: «Le micro imprese accedono solo al 17% alle gare, benché siano il 96% del totale delle imprese: e di queste solo il 5% se ne aggiudica una, panorama questo in cui la nostra regione non fa eccezione. Vanno messe in atto politiche in grado di favorire la partecipazione al mercato degli appalti, al pari di quanto avviene negli altri stati industrializzati, come sottolineato dal Presidente Busia».
Si cambia strada, dunque. Come, lo ha spiegato Marco Terrei, coordinatore del progetto: «Attraverso gli strumenti informatici conosceremo in tempo reale i bandi pubblicati. Grazie a un software saremo in grado di mettere assieme gli operatori, secondo una visione che permette di condividere professionalità e competenze. Predisporremo con il nostro staff qualificato la documentazione tecnica ed economica, comprese le certificazioni necessarie: insomma, accompagneremo le imprese dalla selezione alla partecipazione, anche con un criterio mutualistico che metta assieme le più piccole e le più grandi. Insomma una rete capace di accompagnare davvero il cambiamento delle imprese».