Pescara – E’ iniziato ieri, con un saluto inaugurale nella sala consiliare del Comune di Spoltore, il percorso di affiancamento contro il burnout negli operatori sociali avviato con i fondi Pnrr. L’attività è affidata allo Studio Come di Roma. L’Ambito Distrettuale Sociale Metropolitano n.16, di cui Spoltore è capofila, promuove l’attività che coinvolge una cordata provinciale alla quale appartengono anche l’Ambito del Comune di Pescara, l’Ambito Montagna Pescarese guidato da Manoppello, l’Ambito di Montesilvano e l’Ambito Vestino gestito dal Comune di Carpineto della Nora.
Tra gli altri erano in sala il vice sindaco di Pescara Adelchi Sulpizio, il vice sindaco di Nocciano Giovanna Speziale, il vice sindaco di Pianella Annabruna Giansante, il consigliere comunale di Spoltore delegato alla sanità Marzia Damiani. “Il problema del burnout” ha rilevato il sindaco Chiara Trulli nel suo intervento rivolto agli assistenti sociali, “è ben noto a noi amministratori. Prendersi cura delle persone significa assorbirne le problematiche, e finire con l’esserne investiti, al punto da rimanerne coinvolti emotivamente fino ad annullare sè stessi. E ciò capita anche a noi che quotidianamente ci prendiamo cura delle persone”. Sulpizio ha ricordato di aver sofferto, nella sua professione di avvocato, lo stress solo in una occasione: quando c’era un procedimento che andava ad incidere sull’affidamento e il futuro di due bambini. “La notte non riuscivo a dormire. Capisco le vostre difficoltà ed è importante affrontarle”. L’assessore alle politiche sociali Nada Di Giandomenico: “Questi momenti di consulenza aiutano ad avere maggiore consapevolezza del proprio operato e ad offrire alla popolazione professionalità sempre più qualificate.”
Per lo Studio Come, i referenti sono Patrizia Di Santo e Angela Roselli. L’obiettivo del progetto è garantire la supervisione professionale agli assistenti sociali degli Ecad e dei Comuni coinvolti, in uno spazio che produce apprendimento sia di soluzioni al problema del burnout, sia di un metodo riflessivo che il professionista potrà riutilizzare in autonomia o in gruppi autogestiti di colleghi. Il percorso servirà inoltre a fornire una strumentazione per l’automonitoraggio dell’intervento professionale complessivo, migliorando anche l’azione organizzativa. Contestualmente si fornisce ai responsabili di area territoriale una consulenza al ruolo che accompagna la persona in un processo di autoconsapevolezza e di sviluppo delle proprie risorse, per affrontare le problematiche relative alla propria vita professionale e all’esercizio del ruolo all’interno del contesto organizzativo in cui si opera.