COMPRENSORIO TURISTICO PASSOLANCIANO-MAJELLETTA, SETTE COMUNI CHIEDONO ALLA REGIONE CHE FINE HANNO FATTO I 22,2 MILIONI STANZIATI NEL 2016 PER QUELL’AREA
Pescara – Questa mattina nella sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara si è tenuta una conferenza stampa sulle problematiche che affliggono il comprensorio turistico Passolanciano-Majelletta. All’incontro con i giornalisti erano presenti i sindaci di Lettomanoppello (Simone Romano D’Alfonso), Roccamorice (Alessandro D’Ascanio), Serramonacesca (Sebastiano Massimiano), Turrivalignani (Giovanni Placido) e Abbateggio (Gabriele Di Pierdomenico), e i vicesindaci di Scafa (Gianni Chiacchia) e San Valentino (Lino Sciambra), oltre ai rappresentanti di associazioni, cooperative e attività commerciali della zona.
“Stiamo vivendo una situazione problematica – ha spiegato Simone Romano D’Alfonso – che sta creando seri danni all’immagine del nostro territorio. Ogni sabato, domenica e negli altri giorni festivi siamo costretti a bloccare la strada di accesso alle piste da sci perché centinaia di macchine si incolonnano per chilometri. Nel 2016 la Regione Abruzzo guidata da Luciano D’Alfonso ha stanziato 22,2 milioni di euro per la riqualificazione del nostro comparto turistico, ma con l’arrivo della giunta Marsilio nulla è stato fatto e non si sa che fine abbiano fatto questi fondi. Ci hanno detto che c’è un problema col piano regolatore ma non è vero, il nostro prg già prevede che quell’area sia dedicata al turismo, in ogni caso se ci fanno vedere il progetto possiamo fare una variazione in 24 ore. Un progetto esisteva sicuramente nel 2016, ora non sappiamo più nulla e soprattutto non sappiamo se quelle risorse ci sono ancora. Marsilio è venuto nel 2023 a dirci che entro l’anno sarebbe stato fatto tutto, siamo nel 2024 e non è stato fatto ancora niente”.
Gianni Chiacchia ha sottolineato che “il valore di un capitale stanziato nel 2016 diminuisce col passare del tempo a causa dell’inflazione e dell’aumentato costo dei materiali. Se quei soldi non vengono spesi, perderanno capacità di acquisto, e questo implica un danno erariale”