Atri – Mercoledì prossimo, 13 settembre, tornerà a pieno regime l’attività ludica ed agonistica nella piscina comunale di Atri. Un servizio fondamentale per una comunità decisamente vivace come quella atriana che, così, può facilmente fruire di una valida opportunità, di grande valenza sociale e formativa come le discipline natatorie. La gestione è assicurata dall’Asd Acquazzurra che, vanta una solida e lunga esperienza nel settore.
La riapertura corsi di nuoto e di tutte le attività contempla: Nuoto propaganda, Nuoto Agonistico, Nuoto Riabilitativo, Nuoto Libero, Hydrobike, Acquagym, Scuola Nuoto Ragazzi e Adulti. L’iscrizione è GRATUITA per tutti coloro che sottoscriveranno un abbonamento a settembre. Il responsabile tecnico della piscina comunale, prof. Francesco De Petris, apprezzatissimo docente con un grande curriculum di preparatore, allenatore ed istruttore sportivo, non ha dubbi sull’importanza dello sport in acqua. “Il nuoto” spiega De Petris, ” da tempo è considerato uno sport completo, adatto ad ogni età, che è in grado di fare lavorare i muscoli senza sforzi eccessivi e che si rivela utile per rendere più elastica la colonna vertebrale e per migliorare la postura. Nuotare regolarmente può offrire numerosi benefici per la nostra salute e per il nostro corpo. Stare in acqua ha tantissimi risvolti psicologici legati al benessere, dalla sensazione di ritorno alla condizione fetale all’ azione massaggiante dell’acqua. Ritagliarsi un po’ di tempo, ” conclude il prof. De Petris, ” significa prendersi cura della propria salute“.
Intanto domenica scorsa, alle ore 10, nella struttura che ospita la Piscina Comunale di Atri sita in via Fontecchio 1, c’è stata l’intitolazione dell’impianto natatorio al compianto Domenico “Mimmo” Romano. ” Atleta esemplare“, è stato sottolineato dai promotori della cerimonia, “come nuotatore prima e pallanuotista dopo. Tra le sue peculiarità una velocità sulle distanze brevi che l’ha posizionato nell’olimpo degli sprinters “Acquazzurra“. Il Sindaco con l’amministrazione tutta, la famiglia terrena e quella “acquatica”, la collettività del territorio, lo ricordano con immenso affetto“.