Pescara – «Le potature e gli abbattimenti dei pini che stanno avvenendo in questi giorni in diverse zone della città di Pescara sono atti immorali sotto ogni profilo e il Conalpa Chieti-Pescara intende segnalarli e condannarli fermamente.E sono anche illegali perchè la legge nazionale sulla protezione dell’avifauna vieta la distruzione dei nidi fino alla fine del mese di agosto. E i nidi si “annidano” appunto tra i rami degli alberi, sia decidui che sempreverdi. E non sono facilmente visibili da sotto, salvo poi, a potatura o abbattimento avvenuto, ritrovarli distrutti per terra.»
La dura critica ai lavori sul verde cittadino promossi dall’Amministrazione comunale arriva dalla sezione Chieti-Pescara del Conalpa. «La città viene privata non solo della sua biodiversità, –aggiunge l’associazione– ma anche di tutti gli altri servizi ecosistemici che gli alberi ci forniscono gratuitamente, perchè per ogni albero mutilato o abbattuto ci sarà meno ombra, meno ossigeno e più polveri sottili. E in questi giorni tremendi di caldo, incendi e tempeste, l’ultima cosa al mondo da fare è proprio eliminare ciò che ci consentirebbe di affrontare i cambiamenti climatici attraverso la mitigazione e l’adattamento, ovvero gli alberi in città.
Non contenta di eliminare ciò che invece andrebbe implementato, l’Amministrazione Comunale sta facendo installare delle strutture di metallo, una sorta di graticole ovali, per far crescere dei rampicanti con lo scopo di abbellire la strada in questione (Corso Vittorio Emanuele) e procurare proprio quell’ombra che altrove viene sistematicamente eliminata.
Peccato che per installare le costosissime pergole di metallo, siano state realizzate fondazioni in cemento che hanno ridotto a pochi centimetri quadrati lo spazio destinato alle radici dei rampicanti. Senza terreno per le radici e con un supporto metallico che sotto il sole diventerà rovente, è verosimile che i rampicanti potranno essere solo di plastica.»
Il Conalpa è critico anche riguardo l’intervento delle ruspe nell’area protetta dove nidifica il fratino, in prossimità del Porto di Pescara, per fare spazio per i fuochi di Sant’Andrea.
«Un intervento che ha devastato anni di tutela e di progetti di restauro dunale per salvaguardare il Fratino.
Il Conalpa attende di conoscere il bilancio arboreo che a fine mandato l’attuale amministrazione dovrà fare, ma nel frattempo chiede un ripensamento di tutta la gestione del verde pubblico, a cominciare dai tanti spazi verdi in via di smantellamento per far posto ad asili nido, uffici ASL o altro, come se il verde non fosse un servizio per i cittadini anch’esso, al pari di tutti gli altri, e come avviene in tutte le città del mondo civile, mondo al quale noi crediamo di appartenere, ma forse solo a parole e non nei fatti.» Conclude l’associazione.