GIORGIO FEDELE: “PRESSAPOCHISMO INQUIETANTE”
L’Aquila – “Avevamo ragione a richiamare costantemente la Asl 1 ai propri doveri per quanto concerne il diritto alla privacy dei cittadini. Anche il Garante della Privacy boccia l’operato della Asl1 e dei suoi vertici, affermando esplicitamente che l’azienda ha quindici giorni di tempo per comunicare alle persone coinvolte la violazione dei propri dati personali. Da ciò ne deriva ‘il possibile pregiudizio ai medesimi che non sono stati finora informati, considerati i possibili rischi di discriminazione, disagio psicologico, umiliazione, danni alla reputazione o altri danni materiali o immateriali derivanti dalla compromissione della riservatezza dei dati personali’. Non solo sono nette le responsabilità politiche della Giunta Marsilio, ma anche quelle dall’azienda sanitaria sembrano sempre più evidenti. In tutto questo tempo la Asl1, guidata da Ferdinando Romano, non ha mai comunicato ai diretti interessati quali sono stati i dati sensibili esfiltrati. Dobbiamo dedurre o che non ne sono affatto a conoscenza, e il che sarebbe grave, oppure che, pur sapendolo, hanno deliberatamente scelto di non comunicarli, e questo scenario è tanto grave quanto inquietante.”
È quanto dichiara Giorgio Fedele, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, dopo aver partecipato alla manifestazione di protesta svoltasi questa mattina all’Aquila, di fronte la sede della Direzione generale della Asl1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila, con la quale cittadini, sindacati e rappresentanti del mondo medico sanitario hanno protestato contro il caos che regna nella sanità della provincia dell’Aquila, stremata da liste d’attesa infinite, carenza di personale, esternalizzazione dei servizi e prenotazioni a visite specialistiche che superano in molti casi l’anno di attesa. Una situazione che il pentastellato definisce drammatica ”mette a rischio la possibilità, per tanti abruzzesi, di vedersi riconosciuto il diritto alla salute in tempi ragionevoli e compatibili con le loro necessità senza dover necessariamente ricorrere al privato”.
«A distanza di un mese e mezzo dal gravissimo attacco hacker che ha sconvolto la Asl1 – incalza Fedele – il centrodestra che governa la Regione Abruzzo naviga ancora a vista palesando la propria incapacità a fronteggiare questa emergenza e non riuscendo a rassicurare i cittadini sulla gravità dell’attacco informatico che hanno subito. Il presidente Marsilio ha dapprima scelto la via del silenzio e poi, in sede di Consiglio Regionale, ha tentato una disperata difesa d’ufficio con la quale provare a ridimensionare la gravità del fatto. L’inadeguatezza del centrodestra genera bugie e contraddizioni che causano confusione e instabilità, esattamente ciò che attanaglia la Asl1. Le conseguenze ricadono poi sui cittadini, vittime più che mai di assurdi giochi politici.»
Secondo Fedele le uniche comunicazioni ufficiali della Asl1 sono state esclusivamente mirate a difendere il proprio operato «…per tentare di zittire la stampa e per chiedere ai cittadini di non accedere nel dark web al fine di cercare informazioni sul proprio conto – prosegue Fedele – in poche parole ha avocato a sé pieni poteri per fronteggiare le conseguenze dell’attacco informatico, ma le continue pressioni dell’opinione pubblica hanno messo a nudo la verità che da un mese e mezzo denuncio: l’azienda non informa i suoi utenti su quale fine abbiano fatto i loro dati personali e li tiene all’oscuro. Sono lieto, quindi, di leggere il richiamo del Garante della Privacy a una efficace comunicazione da parte della Asl1, cosa che anche io ho richiesto in più circostanze nell’ultimo mese e mezzo, ma tutti esigiamo che il Direttore Romano fornisca pubbliche spiegazioni sull’accaduto, su come si sta agendo per ripristinare una situazione di normalità e, soprattutto, quali azioni sono state intraprese per restituire ai cittadini i propri dati sensibili. E invece, anche oggi che aveva la possibilità di dialogare con chi chiedeva pacificamente un confronto, ha preferito defilarsi e scappare. Un’arroganza inaccettabile, soprattutto se pensiamo che sono stati rubati 522 GB di file, pari a circa 1,5/ 2 milioni di pagine e documenti, eppure non hanno fatto altro che attaccare chi, come il sottoscritto, è sceso dalla parte della gente comune per chiedere che venisse difeso il loro diritto alla privacy.
Viene da chiedersi cosa ne pensa il Presidente Marsilio: se starà con i cittadini, che disperatamente chiedono una sanità più efficace e strutturata, oppure anche questa volta deciderà di rimanere al fianco di chi la sta disastrando ulteriormente». Conclude Fedele.