giovedì , 21 Novembre 2024

Pescara sotto indagini delle Fiamme Gialle: arresti per corruzione, droga e finanziamenti illeciti

“Il presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo sotto inchiesta: scoperto un sistema di finanziamenti illeciti che scuote la politica locale.”

Pescara – Quattro arresti dalla Guardia di Finanza oggi a Pescara, a seguito di un’indagine della Procura su un giro di droga, tangenti e corruzione all’interno di una vicenda di appalti truccati. Un avviso di garanzia sarebbe stato emesso anche nei confronti del presidente del Consiglio Regionale abruzzese Lorenzo Sospiri accusato di finanziamento illecito politico elettorale. 

Nell’inchiesta delle Fiamme Gialle, sono state eseguite diverse misure cautelari, tra cui l’arresto di Fabrizio Trisi, dirigente del Settore “Lavori Pubblici” del Comune di Pescara, l’imprenditore edile Vincenzo De Leonibus e due spacciatori. Tutti sono accusati di vari reati, tra cui corruzione, turbata libertà degli appalti, peculato, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Dalle indagini è emerso l’interesse del dirigente pubblico per una gara d’appalto che riguardava il collegamento dell’Asse Attrezzato di Pescara e l’adeguamento dello svincolo della S.S. 714. Nonostante l’azienda dell’imprenditore edile fosse risultata prima classificata nell’assegnazione dell’appalto, è stata esclusa successivamente per ragioni formali legate alla documentazione amministrativa presentata. 

Il lavoro degli investigatori ha riguardato le procedure di assegnazione di appalti pubblici, in particolare opere edili tra i quali anche i cantieri per la manutenzione delle strade della città, finanziati con un valore di 5 milioni di euro attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

L’indagine ha portato alla luce anche un luogo di ritrovo chiamato la “tana delle tigri”, dove avvenivano incontri tra i vari protagonisti del caso. Gli imputati si incontravano in ristoranti e locali, ma anche in un immobile che è diventato presto il punto di incontro principale del gruppo. 

L’inchiesta fermo restando il principio di presunzione di innocenza per tutti gli indagati, rimane aperta, si prevedono ulteriori sviluppi nelle prossime settimane che potranno chiarire con ulteriori dettagli e coinvolgimenti i fatti.

MAIALE E CAROSELLI (PD): “NON ESISTONO ALTRE STRADE CHE LE DIMISSIONI DEL SINDACO CARLO MASCI”

“È a dir poco inquietante lo scenario che questa mattina, a seguito dei quattro arresti effettuati dalle Fiamme Gialle, sta terremotando il Comune di Pescara. Per noi – garantisti – vale sempre la presunzione d’innocenza ma, come evidenziato con forza dai nostri consiglieri comunali pescaresi poche ore fa, il quadro politico merita attenzione e fermezza nelle reazioni”: lo affermano in una nota il segretario provinciale del Partito Democratico di Pescara Nicola Maiale e il segretario cittadino Antonio Caroselli.  

Maiale e Caroselli proseguono: “Perché non si può far finta che non ci siano manifeste responsabilità politiche nell’affidare al dirigente, uomo di fiducia del Sindaco poiché contrattualizzato attraverso l’istituto della scelta fiduciaria e bocciato al concorso qualche mese fa, oggi tratto in arresto, un ruolo di carattere prettamente politico su questioni centrali nella vita cittadina. Apprendere dai giornali che dentro gli uffici comunali ci fosse, inoltre, cessione e consumo di sostanze stupefacenti getta un’onta vergognosa su chi dovrebbe essere chiamato a guidare l’intera città ma non è in grado di controllare la dirittura comportamentale di chi dovrebbe prestare servizio onorevolmente nella casa di tutte le cittadine e di tutti i cittadini. Non esistono – per noi – altre strade che le dimissioni del Sindaco Carlo Masci ridando la parola alla pescaresi ed ai pescaresi il più presto possibile su questioni chiave per lo sviluppo della città: l’area di risulta, Viale Marconi, il Ferro di Cavallo”. 

PETTINARI “INACCETTABILE LEGGERE DI DROGA, APPALTI TRUCCATI E FINANZIAMENTI ILLECITI. LA POLITICA ONESTA DIA UN SEGNALE FORTE” 

“Si aggrava di giorno in giorno lo scenario delle inchieste che coinvolgono il Comune di Pescara e alcuni esponenti della politica regionale. Dalle indagini di ieri agli arresti di oggi, il quadro è allarmante. Sono mesi che chiedo al Consiglio regionale di affrontare il tema delle grandi inchieste nella sede istituzionale, ho presentato anche una richiesta formale di Consiglio regionale straordinario sul tema. Richiesta che però è stata bloccata e sostenuta solo dai miei colleghi del M5S e da altri due di minoranza, mentre altri esponenti dell’opposizione e, ovviamente, della maggioranza di centrodestra, non hanno voluto sottoscriverla, affossando l’iter burocratico previsto dal regolamento per la richiesta.  Eppure di queste inchieste si deve parlare, e si deve fare nelle sedi istituzionali!
Nonostante il grande lavoro della Guardia di Finanza, della Polizia Giudiziaria e della Procura della Repubblica, infatti, sono fermamente convinto che anche la politica debba fare la sua parte.”

Ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari da sempre in prima linea per affermare i principi di legalità, trasparenza e anticorruzione all’interno della Pubblica Amministrazione.

“Quello che sta accendendo nel Comune di Pescara e in Abruzzo getta un’ombra sulle Istituzioni, che invece dovrebbero sempre dare il buon esempio. Non stiamo parlando di reati secondari: nella nota diffusa dalla Guardia di finanza leggiamo parole come droga, che sarebbe stata consumata negli uffici comunali di Pescara e all’interno di vetture di proprietà del Comune, di favoritismi agli imprenditori amici su appalti, di assunzioni e di richieste per finanziamenti illeciti a politici locali per sostenere le elezioni politiche del 2022 e di presunti illeciti sull’utilizzo dei fondi del PNRR per ben 5 milioni di euro. Una situazione gravissima giustamente definita dalla GDF come “allarme rosso”. Confido nella magistratura affinché presto si faccia la dovuta chiarezza, ma voglio spronare ancora una volta la politica a fare tutto quanto necessario per offrire strumenti e sostegno agli organi investigativi” conclude. 

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