Pescara – Nella giornata di ieri la Guardia di Finanza ha eseguito undici misure cautelari contro la Mafia foggiana, arrestando otto soggetti e sequestrando beni per due milioni di euro in diverse province italiane. Secondo le indagini, i clan si sono infiltrati nel tessuto economico di Pescara, contaminando la realtà produttiva con traffici illeciti e investimenti nelle imprese del territorio. Il business della cosca era fatto di usura, ricettazione, estorsione e intestazione fittizia di beni. Le forze dell’ordine hanno scoperto le ramificazioni dell’organizzazione grazie a investigazioni, pedinamenti e intercettazioni di oltre 700 mila conversazioni. Oggi la CNA regionale chiede alla Regione e al sistema bancario locale di dar via a un confronto per fronteggiare quanto sta già avvenendo. L’associazione Codici interviene a difesa delle vittime della cosca fornendo assistenza legale
Usura, la CNA: facilitare l’accesso ai fondi per le imprese
Di Lorito: «Apriamo un confronto con Regione e banche: molti imprenditori sono nel dramma»
PESCARA – «L’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle di Foggia su usura ed estorsione a Pescara, in attesa dei suoi esiti nelle sedi giudiziarie, sta intanto già svelando una quadro che richiede crescente attenzione, perchécoinvolge settori produttivi e attività economiche del nostro territorio. A questo punto, senza ulteriori indugi, occorre che istituzioni e mondo dell’impresa si uniscano per fare fronte comune contro questo pericolo, ma anche per trovare soluzioni e rimedi che facciano uscire molte attività economiche dal cono d’ombra in cui rischiano di precipitare. Finendo così alla mercé di criminali senza scripoli».
Lo afferma il coordinatore della CNA provinciale Luciano Di Lorito, che nell’esprimere «grande apprezzamento nei confronti di Prefetto e forze dell’ordine, impegnati attivamente nel contrasto di tutte le forme di malavita organizzata, chiede alla Regione e al sistema bancario locale di dar vita a un confronto «per fare il punto della situazione, e verificare anche coinvolgendo il mondo dei confidi, quale sia la disponibilità di fondi anti-usura e di risorsespecifiche da mettere in campo, e subito, a favore delle imprese in difficoltà: trovando soprattutto strumenti che facilitino e migliorino le condizioni di accesso».
«L’impennata dei costi energetici, unita alle difficoltà provocate dal lungo periodo dell’emergenza Covid – analizza Di Lorito – sta mettendo molte, troppe attività con le spalle al muro: questo le associazioni del mondo dell’impresa lo denunciano da tempo, e ora l’inchiesta della Guardia di Finanza, soprattutto per quel che riguarda gli aspetti usurari, sembra suonare a conferma del pericolo che stiamo correndo». «Per questo – conclude Di Lorito – serve una grande coesione: ragion per cui chiederò ai rappresentanti del sistema produttivo locale di muoverci insieme per l’avvio di un confronto».
Codici: Doveroso rafforzare gli aiuti a cittadini e imprenditori minacciati dall’usura
Pescara – Con un esposto alla Procura della Repubblica competente, l’associazione Codici interviene a difesa delle vittime della cosca “Società Foggiana” smantellata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, che, con il supporto del locale Reparto Operativo Aeronavale e la collaborazione delle Fiamme Gialle di Foggia, ha eseguito le misure disposte dal Gip dell’Aquila su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Undici le misure cautelari personali, accompagnate da sequestri di beni per 2 milioni di euro e diverse perquisizioni tra le province di Pescara, Foggia e Grosseto.
“Un’operazione brillante e importantissima – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – che ha portato alla luce gli affari del clan nel pescarese. Parliamo di usura, estorsione, ricettazione e intestazione fittizia di beni. Il giro di affari è impressionante, così come l’infiltrazione della cosca foggiana nel tessuto socioeconomico di Pescara. Addirittura, in un caso i tassi di interesse hanno raggiunto il 600% al mese per un prestito di 100mila euro. Minacce e aggressioni completano un quadro terribile. Un incubo che fortunatamente è finito. Adesso è il momento di andare in aula e difendere le vittime, ed è quello che siamo pronti a fare. Al tempo stesso, questa operazione ripropone la necessità di rafforzare non solo l’attività di prevenzione e di contrasto delle infiltrazioni criminali, ma anche gli strumenti di sostegno di cittadini ed imprenditori minacciati dall’usura”.
L’associazione Codici fornisce assistenza legale alle vittime di usura ed a chi si trova in una condizione di sovraindebitamento. È possibile richiedere aiuto telefonando al numero 065571996 o scrivendo all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.