Montesilvano – «La città sta cambiando pelle giorno dopo giorno tuttavia neppure ci accorgiamo delle trasformazioni in atto. Già un confronto aerofotometrico storico evidenzia l’intensificazione in atto dei grandi insediamenti commerciali, inaugurati a pochi metri di distanza uno accanto all’altro e per di più all’interno della città, anziché essere delocalizzati, come accade nelle città limitrofe. L’apertura di punti vendita importanti che hanno un impatto urbanistico significativo ha ricadute devastanti sui negozi di prossimità che vendono alimentari e beni di necessità reperibili anche nei supermercati: per questi esercizi diventa difficilissimo se non impossibile sostenere una concorrenza del genere. Non siamo certo contro la grande distribuzione, ma quando scende in campo così massicciamente in città, il primo effetto è l’uccisione del piccolo commercio che anima i nostri quartieri.»
È quanto affermano in una nota i Consiglieri Comunali del PD Romina Di Costanzo, Enzo Fidanza e Antonio Saccone insieme ai colleghi del M5S Gabriele Straccini e Giovanni Bucci spiegando come alle ragioni di salvaguardia economica e valore sociale, si leghino anche fattori ambientali riconducibili a un aumento del traffico cittadino: «chiunque può andare a comprare il pane o il latte a piedi o in bici, –commentano le opposizioni– mentre per una spesa all’ipermercato, che offre ampia disponibilità di prodotti e aree parcheggio, generalmente si usa l’auto. La corsa alla concorrenza tra grandi marchi dell’alimentare porterà probabilmente ad una creazione di una bolla che prima o poi scoppierà magari lasciandoci scatoloni di cemento vuoti e non riconvertibili.»
Pertanto proprio per cercare di arginare una selvaggia invasione di vaste aree commerciali da Dem e Pentastellati la proposta che si faccia una regolamentazione del settore, «per questo abbiamo protocollato una mozione che richiede all’Amministrazione di dotarsi di un Piano del Commercio, –sottolineano le opposizioni– uno strumento a disposizione degli enti locali, che ha lo scopo di avviare una programmazione territoriale del settore, come previsto dalla L.R. n. 23 in materia di commercio, promuovendo una consultazione e un confronto con le organizzazioni maggiormente rappresentative del settore, le organizzazioni dei consumatori e sindacali, al fine di migliorare la funzionalità e la produttività del sistema dei servizi commerciali, nonché consentire uno sviluppo sostenibile dell’intero territorio comunale. Oggi la percezione comune all’interno del processo di modernizzazione del settore è che il commercio di vicinato sia stato il segmento più penalizzato, anche se le situazioni territoriali sono in realtà molto differenziate. È importante pertanto incentivare la salvaguardia del territorio mediante la tutela di “aree delicate o sensibili” per preservare l’ambiente urbano, prevedendo anche forme di agevolazioni in relazione al ruolo fondamentale che il piccolo commercio di vicinato costituisce quale servizio alla popolazione, soprattutto quella più disagiata.»
Attraverso questo strumento di pianificazione spiegano i consiglieri del PD e del M5S, il Comune potrà programmare un sistema di offerta equilibrato, sia in considerazione delle dotazioni di servizi commerciali nelle varie parti del territorio, sia in funzione delle tipologie di strutture rispondenti alla articolata pluralità della domanda. «Il principio di libera concorrenza non può soverchiare tutto, ma servono strumenti per permettere una crescita equilibrata e sostenibile della città.» Concludono i consiglieri di opposizione.