TAGLIERI “PROTOCOLLATE QUESTA MATTINA DUE MOZIONI E UN PROGETTO DI LEGGE, IL CENTRODESTRA SI ATTIVI SUBITO! NON POSSIAMO ABBANDONARE IMPRESE E LAVORATORI”
L’Aquila – Una spinta al Superbonus arriva anche in Regione Abruzzo grazie a una corposa azione normativa del M5S che porta la firma del Capogruppo Francesco Taglieri. Questa mattina, infatti, il Capogruppo ha protocollato due Mozioni e un Progetto di Legge che tracciano la strada per far assumere alla Regione, e agli enti strumentali da essa controllati, un ruolo da protagonista nello sblocco dei crediti e a intervenire presso il Governo centrale per il ripristino del Superbonus al 110%.
Gli obiettivi di questo corposo carteggio li spiega lo stesso Taglieri “Il Super Bonus, e in generale i bonus edilizi, sono una grande opportunità – afferma – Lo dimostrano i numeri di un settore che è rinato grazie a questi interventi ed è tornato a generare occupazione nel mondo del lavoro. I dati ENEA sul Superbonus 110 % confermano il successo che il meccanismo ha riscosso anche in Abruzzo, dove l’economia edile rappresenta l’11% del totale, seconda solo all’Automotive. Nella nostra regione si contano 10.080 asseverazioni, per un investimento complessivo di poco più di 2 miliardi di euro, dando un contributo molto importante alla crescita economica. Secondo i dati diffusi da ENEA, da quando il bonus è stato introdotto, in Abruzzo gli investimenti ammessi in detrazione al 31 dicembre 2022 hanno raggiunto la cifra di 1,499 miliardi di euro, con il 70,4% dei lavori realizzati. In base ai dati ENEA il segmento che ha maggiormente beneficiato dell’agevolazione è quello dei condomini, con 1,2 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione nel 2022 (653.046 euro in media). Per gli edifici singoli, 689 milioni di investimenti ammessi a detrazione (113.424 euro in media), 164 milioni per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti (97.678 euro di investimento medio), dimostrando di essere una misura tutt’altro che regressiva.
Purtroppo il Governo Meloni sta procedendo in una direzione di incertezza rispetto alla direzione posta in essere dai Governi Conte I e II. Infatti le azioni normative e gli interventi legislativi, adottati dai governi successivi a quello del M5S, hanno ingenerato nel settore edilizio diverse preoccupazioni, mettendo a repentaglio la tenuta di imprese che si ritrovano crediti fiscali di una certa consistenza. Da quando è entrata in vigore la normativa sul Superbonus 110%, – spiega nel dettaglio Taglieri – ha subito numerose modifiche che hanno attuato restrizioni soprattutto sulla cessione del credito, fino al decreto Sostegni Ter con cui è stata di fatto bloccata la cessione multipla di questi crediti d’imposta. Questa decisione ha però causato una crisi inerente alla capienza fiscale di banche e di Poste Italiane, (principali soggetti coinvolti nella macchina del Superbonus per la cessione dei crediti) provocando un vero e proprio blocco del mercato della cessione dei crediti che, congiuntamente ai problemi derivanti dal caro energia e caro materiali, sta provocando una situazione insostenibile. Il blocco del sistema del Superbonus rischia di generare una crisi di liquidità per decine di migliaia di imprese e di fermare una parte rilevante dei cantieri edilizi. Le ultime modifiche che riducono l’entità dell’incentivo e ne limitano l’applicazione, costituiscono un ulteriore penalizzazione per le famiglie proprietarie dell’immobile dove vivono.
Per questo – continua il Capogruppo del M5S – attraverso una Mozione chiediamo l’impegno della Giunta di centrodestra a promuovere tutte le azioni necessarie affinché la Regione Abruzzo assuma, anche attraverso gli enti strumentali da essa controllati, un ruolo attivo nella circolazione dei crediti fiscali derivanti da interventi di Superbonus 110%, effettuati da imprese con sede legale ed operativa sul territorio regionale e in riferimento ad immobili ubicati sul medesimo territorio, con l’obiettivo di stimolare il maggior numero di iniziative.
Inoltre come M5S chiediamo alla Regione di sostenere l’acquisto dei crediti, direttamente o attraverso i suoi enti e società strumentali, per un loro utilizzo diretto in compensazione nei limiti della propria capienza fiscale e contributiva, e introdurre ulteriori forme di garanzie in favore di banche e istituti di credito per sostenere l’erogazione di finanziamenti verso le imprese che versino in situazione di difficoltà finanziaria. E’ necessario- incalza Taglieri – anche adottare opportune iniziative verso il ministero dell’Economia affinché accolga ulteriori misure utili allo sblocco della cessione dei crediti per garantire la liquidità alle imprese, scongiurando così una grave e devastante crisi nel settore edilizio che stava rinascendo con floridità proprio grazie ai bonus edilizi messi in campo dai governi precedenti. Il sostegno alle imprese e alle filiere produttive nei processi di rigenerazione urbana e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato devono essere una priorità. L’indotto che si genera nel mondo produttivo e del lavoro, come dimostrano i dati, è enorme sia a livello nazionale che regionale. Non possiamo permettere che tutto il ben fatto venga vanificato da una visione miope. Senza contare l’enorme beneficio ambientale derivante dalla ristrutturazione degli immobili secondo canoni, come quelli appunto previsti dagli incentivi edilizi, di sostenibilità ed efficientamento energetico per raggiungere l’obiettivo di piena decarbonizzazione riducendo l’uso delle fonti fossili, considerando che oltre il 60 per cento del parco edilizio residenziale italiano (12,42 milioni di edifici) ha più di 45 anni e fa affidamento sul gas naturale come principale fonte di energia.
Mi auguro che la proposta normativa nella sua totalità sia accolta e sostenuta da tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione. E che il centrodestra, almeno quello abruzzese, dimostri di saper cogliere questa opportunità. E’ chiaro che noi continueremo a chiedere in ogni sede istituzionale che il Superbonus, e gli incentivi edilizi che si sono dimostrati utili all’economia del Paese, vengano tutelati e con essi le imprese e i comparti produttivi interessati”. Conclude.