A sostegno della lotta del popolo iraniano per l’affermazione dei diritti umani
domenica 29 gennaio ore 17: 30, Ortona (Sala Eden)
Ortona – Edizioni Menabò promuove per domenica 29 gennaio alle ore 17:30 l’incontro con Esmail Mohades autore del libro Non si può incatenare il sole. Storie di donne nelle carceri iraniane (Edizioni Menabò). L’evento vuole offrire un momento di riflessione e di approfondimento sulla situazione politica in Iran, teatro dell’ennesima rivolta popolare che infiamma il paese e che vede le donne, protagoniste e centro propulsivo della lotta, sfidare il regime islamico al grido di azadì: libertà. “Se per la drammatica morte di una giovane donna, uccisa dalla polizia morale per un velo scomposto, scoppia una rivolta che sa di rivoluzione, – spiega Esmail Mohades – in quella società ci devono essere motivi radicati e profondi per causarla”.
La rivolta di oggi in Iran grava spalle di tanti iraniani e di giovani donne che, come negli anni Ottanta, vedeva le coraggiose Hengameh e Puoran, lottare contro il regime e subire violenze e torture nelle carceri iraniane, come raccontano nel libro Non si può incatenare il sole. Storie di donne nelle carceri iraniane. Hengameh e Puoran non avevano mai avuto la possibilità di fare politica perché il regime dittatoriale dello Sciah non lo consentiva. Con la rivoluzione del 1979 hanno trovato l’occasione di partecipare alle vicende del loro Paese e sono diventate attiviste politiche. Nelle memorie di queste donne musulmane, una uccisa dalla ferocia dell’integralismo islamico e l’altra viva e tuttora combattente, la parola Libertà ha un posto privilegiato.
“Oggi come allora la rivolta è politica. Il disastro economico o il velo obbligatorio sono solo la cornice dentro la quale si esprime il desiderio di sempre alla libertà, all’autodeterminazione e al diritto ad una vita dignitosa” – afferma ancora Esmail. “Se il Novecento in Iran è finito con la grande rivoluzione iraniana, il terzo millennio inizia con la rivoluzione e la leadership delle donne. Non è un caso che in tutto il Novecento, sin dagli albori, le donne iraniane hanno assunto un ruolo importante nelle battaglie di libertà; non è un caso che il regime khomeinista per reprimere la società abbia iniziato dalle donne; non è un caso, perciò, che, di fronte alla misoginia del regime khomeista, il ruolo e il sacrificio delle donne sia diventato determinante.
Il vento della democrazia si fa sentire in Iran e il bisogno rivendicato della separazione tra religione e Stato toglierà l’alibi a chi vuol ridurre la questione mediorientale ad una guerra di religione. No, Non si può incatenare il sole. Non si può soffocare per sempre il desiderio di libertà”.
Esmail Mohades nato a Teheran il 23 agosto 1957 tra il ’78 e il ’79 partecipa, insieme a milioni di Iraniani, al movimento di protesta contro la dittatura dello Sciah. Dopo l’insediamento del regime islamico si reca in Italia dove si laurea in ingegneria all’Università degli Studi di L’Aquila. Vive e lavora in Italia. Scrive articoli in italiano e farsi sull’Iran e sul Medioriente per giornali e riviste; traduce testi dall’italiano al persiano.
L’evento è organizzato in collaborazione con Inner Wheel Club di Ortona e parteciperanno i centri antiviolenza Donnè e Non sei sola.