Pescara – “Proponiamo un ‘Testo unico degli incentivi’, finalizzato, tra l’altro, alle ristrutturazioni, all’abbattimento delle barriere architettoniche, all’antisismico e al risparmio energetico. Il tutto prevedendo percentuali di sgravi che vadano dal 50% a salire, in proporzione ai miglioramenti di classe energetica, sicurezza, accessibilità, lasciando invece il 100% solo all’edilizia popolare e a fasce di reddito basse”. Così il segretario generale della Fillea Cgil nazionale, Alessandro Genovesi, in occasione della tavola rotonda “Le Costruzioni tra crisi energetica e Pnrr” che si è svolta nel pomeriggio nella sala Tosti dell’Aurum di Pescara.
Ai lavori, oltre a Genovesi, hanno preso parte il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, il presidente dell’Ance Abruzzo, Antonio D’Intino, il vicepresidente nazionale Confapi-Aniem, Bruno Facciolini, l’assessore regionale alle Attività produttive, Daniele D’Amario, il senatore Michele Fina (Pd), il deputato Nazario Pagano (Fi) e il capogruppo M5s in Consiglio regionale, Francesco Taglieri Sclocchi. Il dibattito è stato coordinato dal giornalista Lorenzo Colantonio.
“La cessione del credito – riprende Genovesi a proposito degli incentivi – va resa più fluida e riservata agli incapienti o a chi ha redditi bassi. Chi può permetterselo deve anticipare le spese e poi recuperare il bonus in cinque anni con la dichiarazione dei redditi. Non si può trattare un milionario che si rifà la villa come l’operaio e il pensionato. Il Superbonus ha rappresentato un importante aiuto al settore, soprattutto per l’occupazione, che è stata anche di qualità. Oggi il problema è che non si trovano operai e tecnici di cui si ha bisogno. Serve una ‘registrata’ per centrare gli obiettivi”.
Sul tema della sicurezza sul lavoro, secondo Genovesi c’è bisogno di “rigidità e tolleranza zero”. Il segretario cita i casi di “norme che, in altri Paesi d’Europa, hanno funzionato: la patente a punti (cioè premiare le imprese che investono in sicurezza e sfavorire quelle che non lo fanno); superare la logica del massimo ribasso tra i committenti; introdurre il reato di omicidio sul lavoro”.
Per quanto riguarda il Pnrr, per il segretario Fillea-Cgil “i rischi sono due: non spendere o spendere male. Nel primo caso occorre investire di più sulla macchina amministrativa dopo che per anni gli uffici tecnici sono stati svuotati; nel secondo – afferma Genovesi – si rischia che per intervenire velocemente si sacrifichi il coinvolgimento delle comunità locali, delle forze sociali e i diritti dei lavoratori”.
“Prima delle politiche governative realizzate con i bonus e superbonus – gli fa eco il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri – il settore delle costruzioni viveva una profonda crisi. Ora invece sta rappresentando un forte traino per l’economia italiana. Non va dimenticato che l’edilizia ha una funzione anticiclica per eccellenza, generando mercato e lavoro per numerosi comparti”.
Il segretario regionale Fillea Cgil, Silvio Amicucci, si sofferma sulla “qualità del costruito”, sottolineando che “dal dopoguerra ad oggi si è costruito tanto e male: cedono viadotti, case, scuole, cimiteri. Abbiamo bisogno di un processo costante e continuo di ammodernamento e sostituzione. Le autostrade A24 e A25, la ferrovia Pescara-Roma, la ricostruzione post terremoto, solo per fare alcuni esempi. Questi obiettivi – conclude Amicucci – vanno perseguiti con tenacia e realizzati avendo la capacità di tenere lontane non solo le infiltrazioni della criminalità organizzata, ma anche le semplici storture, come lo sfruttamento della manodopera”.