Pescara – «Oltre a generare rischi per l’incolumità pubblica e la chiusura della strada, la notizia delle tegole cadute da Palazzo De Sterlich, già sede dell’Itc Marconi fino al gennaio 2017 – quando a seguito del terremoto fu sgomberato -, suona come una vera e propria beffa, se si considera che gli oltre 3 milioni di euro disponibili per i lavori giacciono nei cassetti della Provincia dal settembre 2017».
Ad affermarlo è il consigliere regionale Antonio Blasioli insieme ad Andrea Vecchiotti del Partito Democratico,una storia di ritardi che Blasioli aveva evidenziato una prima volta nel febbraio 2020, e poi nuovamente nell’aprile 2022, «mi fu risposto che “blateravo” senza avere contezza della situazione -ricorda il consigliere Dem– fatto sta che, nonostante le risorse siano a disposizione dal 2017, lo studio di fattibilità da parte della Provincia è stato approvato solo nel settembre 2020. Poi sono trascorsi 7 mesi per avviare una procedura di gara per l’affidamento della progettazione, e un ulteriore anno (dal 12 aprile 2021 al 30 marzo 2022) per l’aggiudicazione, nonostante fossero pervenute solo due offerte».
Secondo Blasioli, come già aveva evidenziato in una passata conferenza stampa, con una valutazione iniziale più corretta da un punto di vista economico, la gara si sarebbe potuta evitare, fissando una base d’asta inferiore alla soglia dei 150mila euro, considerato che è stata aggiudicata per 85mila nonostante il prezzo base fosse di 222mila.
«Intanto, cittadini e studenti pennesi –incalza Blasioli– sono costretti rispettivamente a prestare attenzione alle tegole che si staccano e a frequentare le lezioni nei Must. Il mancato avvio dei lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza di palazzo De Sterlich non costituisce soltanto uno schiaffo alla comunità scolastica ma all’intero territorio. Infatti, la sede centrale dell’Istituto Marconi oltre ad essere fondamentale per le attività didattiche rappresenta per la città un vero e proprio gioiello artistico e culturale, un patrimonio che va tutelato. Per di più mentre si ragiona su come risolvere il problema dello spopolamento dell’area Vestina. E a tal proposito viene spontaneo domandarsi come si possano invogliare degli studenti a scegliere una sede scolastica ospitata in dei moduli temporanei, seppur realizzati, grazie alla caparbietà della Dirigente, con standard qualitativi molto alti.
Oggi, però, per i ritardi accumulati delle amministrazioni provinciali Zaffiri-De Martinis la struttura sta letteralmente cadendo a pezzi. Potremmo dire che ai danni arrecati dal terremoto si sono aggiunti quelli prodotti dalla Provincia. Raccogliamo quindi l’appello fatto dalla Dirigente Scolastica Angela Pizzi, che ha richiesto un intervento immediato.
E ci auguriamo che, a 2 anni di distanza dall’approvazione dello studio di fattibilità e a 5 anni dal finanziamento, questo episodio, per fortuna privo di conseguenze, possa servire a svegliare dal torpore l’amministrazione provinciale.» Conclude Blasioli.