Pescara – La senatrice Paola Nugnes (ManifestA / Unione Popolare con de Magistris) ha presentato un’interrogazione sull’emergenza informativa determinata dall’assenza di fondi per i messaggi elettorali autogestiti (MAG) in alcune regioni italiane, tra cui l’Abruzzo. Il mancato finanziamento da parte del governo e delle Regioni dei messaggi autogestiti danneggia l’emittenza televisiva e radiofonica locale ma soprattutto partiti e liste che non hanno alle loro spalle potenti gruppi economici.
“Si tratta dell’ennesimo segno della scarsissima sensibilità democratica di questo governo che è al servizio dei poteri forti”, dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista e candidato di Unione Popolare con de Magistris, aggiungendo, “Governo e regioni dovevano e dovrebbero intervenire immediatamente per il rispetto della legge vigente garantendo risorse”.
Dichiara la senatrice Paola Nugnes: «Ho appreso che in molte Regioni sarebbero esauriti i fondi Mise previsti per garantire il rispetto della par condicio nelle trasmissioni delle emittenti private radio televisive attraverso il rimborso dei cosiddetti MAG (Messaggi Auto Gestiti) da parte delle emittenti stesse, in relazione alla campagna elettorale per le imminenti elezioni politiche del 25 settembre».
La senatrice, capogruppo della componente ManifestA che raccoglie ex-M5S ora con Unione Popolare, precisa che i MAG sono previsti, in base alla legge 28/2000 al fine di garantire parità di trattamento e imparzialità rispetto a tutti i soggetti politici, l’accesso ai mezzi di informazione per ogni tipo di competizione elettorale o referendaria.
Prosegue la senatrice Nugnes: «Mi dicono che la mancata erogazione di fondi sia dovuta al fatto che le elezioni politiche non erano previste e che quelli a disposizione per il corrente anno sono stati in gran parte utilizzati per le elezioni amministrative e per i quesiti referendari sulla giustizia ma, senza un intervento immediato l’assenza di fondi per i MAG penalizzerebbe soprattutto i soggetti privi di adeguate risorse economiche aumentando le disparità. Il ministero deve a mio avviso intervenire per definire urgenti ed indifferibili provvedimenti atti a garantire una reale par condicio (delibera AGCOM 299/22). In caso contrario la legge 28/2000 sarebbe di fatto disapplicata creando un vulnus del principio costituzionale della libertà di voto per tutte/i le cittadine/i. Il nostro Paese già in normali circostanze non garantisce un reale pluralismo dell’informazione anche nel servizio pubblico al punto di essere precipitati al 58° posto nella libertà di stampa perdendo 17 posizioni in un anno. Davvero si vuole continuare su questa china?»
Analoga interrogazione sarà presentata in queste ore anche alla Camera dei Deputati dalla deputata Simona Suriano, candidata con l’Unione Popolare con de Magistris.