«Regione acceleri il percorso e metta gli Enti locali in condizione di attuare gli interventi autonomamente»
Pescara – La transizione ecologica è uno degli assi trasversali su cui si basa il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per l’Abruzzo nell’ambito del PNRR sono arrivati 12 Mln. di €. per la bonifica dei siti orfani. I siti orfani sono siti contaminati in cui i soggetti responsabili della contaminazione non provvedono alla bonifica o non sono individuabili o non vi provvede il proprietario del sito né altro soggetto interessato. Oppure siti in cui i soggetti responsabili della contaminazione non concludono le attività e gli interventi. L’onere degli interventi sostituivi di bonifica, messa in sicurezza e ripristino ambientale, è infatti a carico del Comune prima e se questi non provvedono sono a carico della Regione.
«Proprio per questo, –fa sapere il consigliere regionale Dem Antonio Blasioli– al fine di dare corso al finanziamento previsto la suddetta Misura del PNRR, tramite il Decreto Direttoriale Ministero della Transizione ecologica n. 222 del 22 novembre 2021, sono stati individuati, tra quelli proposti dalle Regioni, gli interventi da finanziare.Per l’Abruzzo, il Mite, su proposta della Regione, ha individuato 8 siti, tra i quali 2 discariche dismesse in provincia di Pescara, per una superfice totale complessiva di circa 105 mila metriquadri:
· Discarica comunale dismessa “Micarone” a Catignano
· Discarica comunale dismessa “Colle della Lucertola” a Roccamorice
· Discarica comunale dismessa “Colle Quattrino” a Roseto degli Abruzzi
· Discarica comunale dismessa “C.da Gracilana” a Gissi Gracilana
· Discarica comunale dismessa “Costa Verde” a Rivisondoli
· Dragaggio del Ponte (di G.Pagnini & Co. S.a.s.) a Chieti C.da Salvaiezzi (Area ricadente nel S.I.R. “Chieti Scalo”)
· sito ex Eco Trans S.r.l. (Consorzio ind.le CH-PE) a Chieti Scalo (Area ricadente nel S.I.R. “Chieti Scalo”
· Sito Costruzioni Aeronavali sr a Roseto degli Abruzzi.
Con il successivo decreto direttoriale 23 febbraio 2022, n. 15 infine sono stati definiti i criteri generali di ammissibilità degli interventi individuati stabilendo, tra le varie indicazioni, che gli stessi interventi di bonifica dovranno essere progettati entro il 30 giugno 2024 e terminati (per il 70%) entro il 31 marzo 2026 e che le Regioni e le Province autonome, anche per il tramite dei soggetti attuatori, che dovranno essere i Comuni, ma non potranno essere identificabili come responsabili della potenziale contaminazione e dovranno avere specifiche capacità attuative. Le Regioni dovranno inoltre impegnarsi a svolgere le attività propedeutiche e necessarie alla sottoscrizione degli accordi attuativi.»
Il termine del 30 giugno 2024 per concludere dell’iter di approvazione della progettazione è tuttavia davvero già molto vicino se si pensa alla complessità di questa materia e alle scarse risorse a disposizione dei Comuni.
«Qualche giorno –ricorda Blasioli– fa sono stato a Catignano, che assieme a Roccamorice, ha uno dei siti orfani individuati, in contrada Micarone. Il sito era sede di una vecchia discarica comunale a pochi metri dal fiume Nora. Assieme al consigliere comunale Francesco Lattanzio ho verificato la situazione del
sito. Ad oggi non sappiamo più neanche se venga svuotato il percolato prodotto ma l’allarme riguarda il tempo che passa senza una messa in sicurezza a tutela delle falde e del fiume.
Tralasciando le modalità con cui sono stati individuati i siti orfani come pure la ripartizione delle risorse tra i siti, la sensazione è che si sia molto in ritardo. La Regione Abruzzo non ha ancora avviato le procedure per consentire, una volta sottoscritto con il MITE l’accordo di programma, la rapida sottoscrizione degli accordi con i Comuni, limitandosi solo ad una comunicazione inviata alle municipalità e soprattutto c’è il rischio che il trascorrere di questo tempo finisca per limitare l’autonomia pensata per i Comuni, attribuendo ad altri le operazioni. Mi auguro invece che la Regione promuova un accordo con i l’Ispra Ambiente (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per la redazione di linee guida utilizzabili da tutti i comuni affinché aiuti nella riutilizzazione di questi siti per la produzione di energia a vantaggio di imprese del territorio. Ispra potrebbe anche aiutare i Comuni con la nostra Arta o altre Agenzie delle altre regioni per le validazioni finali.
Voglio ricordare che i fondi del PNRR sono stati stanziati per trasformare i siti contaminati in risorse per la comunità: creazione di aree versi pubbliche ma anche con finalità di sviluppo economico per fini energetici (fotovoltaico e fitobarriere) molto utili per le aziende agricole presenti in zona.
Aggiungo che la circolare n. 4 del MITE datata 18.1.2022 chiarisce che parte dei fondi (nella misura del 10% per importi come quelli previsti) potrebbero essere utilizzate per assumere personale in questi enti, un personale formato su questi aspetti sarebbe oltremodo utile anche per le altre bonifiche non previste, senza contare che potrebbe essere utile anche l’ausilio dei 33 esperti del PNRR assunti dalla Regione anche per dare supporto ai Comuni.
Insomma, se è apprezzabile lo stanziamento nel PNRR di 12 milioni di €. per l’Abruzzo, molti Comuni non hanno ancora firmato le convenzioni e il tempo non ferma l’inquinamento dei nostri territori.»