Pescara – Una conferenza stampa che ha messo in risalto un triste primato della nostra ASL di Pescara, l’unica ASL abruzzese a non avere una rete delle cure palliative domiciliari. All’incontro con la stampa oltre ai Consiglieri Regionali del Partito democratico, Antonio Blasioli e Silvio Paolucci, hanno partecipato per l’Associazione i Colori della vita, che si occupa di pazienti oncologici, le rappresentanti Ilaria Pizzolante, Maria Faieta e Silvia Ziruolo e per l’Associazione Tutela dei Diritti del Malato la presidente Fiorella Cesaroni.
Nell’incontro di oggi tre gli aspetti messi in evidenza.
1) Le cure palliative domiciliari sono previste dalla L. 15 marzo 2010 n. 38, una legge quadro tra le prime in Europa. Nonostante i LEA, la nostra Regione è in ritardo rispetto alle altre, ma ancor più evidente è il ritardo della ASL di Pescara che, pur avendo un ottimo Hospice, manca del tutto della rete delle cure palliative domiciliari. La ASL di Pescara, come confermato da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) è, assieme ad un’altra ASL, l’unica in Italia a non aver attivato équipe per le cure palliative domiciliari.
“Questo è un tema importante e molto delicato. –Ha sottolineato Blasioli– Le terapie palliative, in linea con la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno l’importantissimo compito di migliorare la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie, che si trovano ad affrontare le complesse problematiche (cliniche, psicologiche, sociali, burocratiche e spirituali) associate a malattie inguaribili. Sono terapie omnicomprensive, perché coinvolgono diverse figure professionali e non riguardano solo il malato, ma tutta la sua famiglia. Queste cure vanno somministrate per quanto possibile nel domicilio del malato, al fine di assicurare la migliore qualità e la vicinanza dei famigliari, nel fine vita. Dal 2019, fin dal mio insediamento, mi sono trovato coinvolto in vicende di vita famigliare e sono stato pungolato da una serie di associazioni, tra cui “I colori della vita”, che si erano adoperate presso il Difensore civico regionale per comprendere cosa stesse facendo la ASL di Pescara, l’unica rimasta senza rete domiciliare. Durante il Consiglio regionale del 19 novembre 2019 l’Assessore alla sanità Nicoletta Verì, in risposta ad una mia interpellanza, mi assicurava che erano in corso dei concorsi per assumere 7,5 medici palliativisti, 16 infermieri, 5,5 Oss, 2,5 fisioterapisti e 1,5 psicologo, numeri previsti per la nostra ASL dal Decreto n. 51 dell’11 ottobre 2012.»
Sono trascorsi due anni e mezzo spiga Blasioli rilevando che il concorso dei medici non ha portato ad alcuna assunzione, sono stati assunti solo 4 infermieri, destinati all’hospice Bouganville, mentre dei 9 fisioterapisti assunti solo 1 è arrivato alle cure palliative. Tutto ciò ha comportato l’assenza a Pescara di un servizio specialistico h. 24, che per le famiglie alle prese con un proprio caro in fin di vita sono un sollievo di non poco conto.
«Va rilevato –aggiunge BLasioli– che le cure palliative sono LEA e non mancano verbali di verifica del Tavolo tecnico che bacchettano la nostra Regione per questa carenza.»
2) Il secondo motivo per la convocazione della conferenza stampa è quello di cercare di capire come sono stati utilizzati nel corso degli anni i fondi che sono arrivati alla ASL di Pescara con i progetti obiettivo, destinati a queste cure domiciliari.
«Ho scritto spesso alla ASL di Pescara –spiega Blasioli– e il 19 gennaio 2022 anche alla Direzione del Ministero della Salute “Livelli essenziali di assistenza” Dott.ssa Rosanna Mariniello, oltre che al nostro servizio ispettivo regionale, per avere dati e conferme sull’utilizzo dei fondi arrivati alla nostra ASL per l’annualità 2019 e 2020, assegnate con DGR 738/2020. Per la sola annualità 2019 la ASL di Pescara ha ricevuto la somma di € 1.215.743,61 per la LP3, cioè lo sviluppo dell’assistenza domiciliare palliativa specialistica. Come sono state utilizzate quelle somme se le cure domiciliari non ci sono? Cosa si è coperto con quella somma? C’è stato un uso legittimo di quelle somme? Non ho ricevuto risposta dal Ministero, mentre il servizio regionale ha sostanzialmente riconosciuto la carenza di una rete domiciliare per le cure palliative e si è affrettato a convocare una riunione il 22 febbraio 2022, dopo il mio intervento, ma ha omesso di inviare la documentazione richiesta e anche il verbale del 22 febbraio.»
3) Il terzo aspetto è quello legato alla trasparenza, a detta dei consiglieri Dem, sempre più carente della ASL di Pescara e nei confronti dei Consiglieri regionali.
«Avere un approccio corretto che inizia con un’interpellanza, seguita con l’attesa del concretizzarsi degli impegni e poi prosegue con la richiesta di atti, puntualmente non dati, probabilmente non è più sufficiente. Dopo due anni e mezzo le famiglie della Provincia di Pescara attendono ancora un servizio specialistico che è somministrato in altre ASL e questo danno merita un ulteriore grado di approfondimento a carico di chi è chiamato a verificare la correttezza degli atti messi in essere fino ad oggi.»
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