«Il centrodestra ha sbagliato un rigore a porta vuota, –commenta Piero Giampietro – Capogruppo Pd Comune di Pescara– facendo fallire trent’anni di programmazione che potevano arrivare finalmente a compimento con la realizzazione di un grande parco centrale. Invece, dopo aver cambiato idea dieci volte negli ultimi anni, passando dalle accuse di cementificazione all’approvazione del progetto del centrosinistra, lo hanno appesantito con scelte creative folli, come la pista da sci, che hanno bruciato ogni intento di partecipazione al bando. E oggi, dopo aver annunciato la sede della Regione nell’ex Cofa appena pochi mesi fa, fanno lo stesso con l’area di risulta. Siamo sempre più preoccupati per l’approssimazione con cui il centrodestra sta programmando il futuro della nostra città.
«Una città ostaggio delle illustrazioni oniriche di un fantasmagorico leporello squadernato dal Sindaco ogni volta che mette mano a un progetto di trasformazione urbana» per Marco Presutti – Consigliere Pd Comune di Pescara che aggiunge “così si spiegano la pista da sci in stile Dubai nell’area di risulta, il lungofiume californiano con le file di palme “uoscintòn”, la duna lungo la riviera sud, il boulevard autostradale a quattro corsie in viale Marconi. Un immaginario velleitario che non tiene conto dei bisogni dei cittadini e della sostenibilità economica e finanziaria dei progetti. è così che naufraga miseramente il progetto dell’area di risulta, prima osteggiato negli anni dell’opposizione alla giunta alessandrini, e ora sabotato dall’interno, pretendendo di realizzare opere incongrue e tali da scoraggiare chiunque abbia letto il bando di gara.”
Per Francesco Pagnanelli –Consigliere Pd Comune di Pescara invece «Assistiamo all’ennesimo dietrofront da parte del sindaco Masci, che sul progetto dell’Area di Risulta, da capogruppo di opposizione dichiarava che il centro di Pescara non poteva essere preda di operazioni speculative a danno dei cittadini e che il verde e i parcheggi non potevano essere scambiati con palazzi e negozi. Oggi avalla senza battere ciglio il progetto di realizzare la nuova sede unica della Regione Abruzzo nello spazio di 9 mila metri quadrati nell’area di risulta di Pescara, una decisione che comporterà un enorme intervento di cementificazione ai danni del verde, della riduzione del consumo del suolo, delle azioni di riqualificazione, valorizzazione e rigenerazione di una zona centrale e fondamentale di Pescara che l’amministrazione di centrosinistra aveva pianificato».