«Si intuisce come, aver rimodulato un piano economico preciso, abbia generato questa situazione, scoraggiando gli investitori privati e facendo perdere ulteriore tempo oltre a quello che già il centrodestra fece perdere inutilmente in aula. In tutta questa vicenda abbiamo voluto centrare l’attenzione sulle gravi responsabilità avute da Masci su questo iter.
– Gravi perché hanno comportato una perdita di tempo che la città non può permettersi.
– Gravi perché la provvista finanziaria pubblica, cresciuta da 12 Mln a 16 Mln. di fondi Masterplan del centrosinistra, a cui vanno aggiunti i 4 Mln. di €. della Fondazione Pescarabruzzo, tra qualche anno non avranno lo stesso potere di acquisto che hanno ora.
– Gravi perché la procedura si intende conclusa e qualsiasi progettualità differente (ivi compresa la sede unica della Regione) comporterà un nuovo pronunciamento del Comitato VIA, una nuova VAS e la procedura d variante con due passaggi in Consiglio Comunale, con il trascorrere di anni. Il che significa che anche in questa consiliatura non si vedrà nulla.
– Gravi perché questi fondi (circa 16 Mln. di €) da convenzione sottoscritta con la Regione Abruzzo, sono concessi fino al 31 dicembre 2023 e non è assolutamente certo che il Comune riuscirà a contrarre le obbligazioni giuridicamente vincolanti entro la data prescritta dalla Regione sulla Convenzione con il Comune di Pescara, salvo proroghe da verificare se effettivamente concedibili.
– Gravi perché le idee bizzarre e rispondenti alla logica di fare più parcheggi (300 in più) e 100 box auto in più, senza tenere in considerazione l’aumento dei costi e il rischio maggiore dei ricavi non certi, oltre alla pista da sci/snowboard, hanno minato TIR e VAN, che sono gli indici fondamentali di bancabilità che hanno reso meno appetibile per il mercato il contratto di concessione lavori.
E’ evidente il fallimento del progetto più importante, prima osteggiato, poi sposato e dettagliato e infine miseramente svuotato di appetibilità e ciò impone le dimissioni di questa giunta comunale, rea di aver fermato lo sviluppo di Pescara. Dinanzi a noi abbiamo i fondi del PNRR, ma anche la consapevolezza che, se s’intende realizzare il progetto con fondi interamente pubblici, servono tra i 30 e i 35 mln. di euro. E’ una sfida che chiama a raccolta le migliori energie politiche della città, non certo chi, vagheggiando una pista da sci, ci ha fatto scivolare tutti in un baratro di inconcludenza.»
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