Montesilvano – Una visita ispettiva a sorpresa del Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari accompagnato dai Consiglieri comunali di Montesilvano del M5S Gabriele Straccini e Giovanni Bucci mette in luce le enormi criticità del Distretto sanitario in via D’Agnese di Montesilvano.
“Un distretto nuovo e già vecchio” sentenzia Pettinari nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina proprio davanti alla struttura. “Ho visitato sia l’interno che l’esterno dello stabile e mi sono confrontato con parte del personale. Alla fine l’idea che mi sono fatto è che il nuovo distretto sanitario di Montesilvano rappresenta un’occasione persa per la medicina territoriale del pescarese. Ci hanno messo vent’anni ad attivare completamente una struttura che oggi sembra già sorpassata.
Appena si arriva – spiega nel dettaglio Pettinari – ci si trova una sorta di giungla urbana con erbacce altissime che oggi sono state tagliate solo a seguito della mia visita dei giorni scorsi. Ma anche cartacce per terra dovute probabilmente alla mancanza di cestini per i rifiuti. I parcheggi sono pochissimi rispetto alle esigenze e la maggior parte sono occupati dal personale, tanto che gli utenti in alcuni casi sono costretti a lasciare il veicolo lontano e dover fare un percorso a piedi, non sempre possibile data l’età e le patologie presenti. La pannellatura esterna è logorata e in alcuni punti sembra ci siano infiltrazioni d’acqua. – Continua – Non ci sono pensiline di copertura, un dato da non sottovalutare visto che spesso, maggiormente per i prelievi del sangue, i pazienti attendono fuori a causa delle normative anti covid e quindi sono in fila o sotto il sole cocente estivo o sotto le piogge invernali. Entrando dentro la struttura le cose non vanno meglio – riporta ancora il Vicepresidente –. Dei due bagni al piano terra destinati ai disabili uno è chiuso e l’altro è stato usato addirittura come deposito dei rifiuti pericolosi e ripristinato per l’utenza solo dopo il nostro sopralluogo”.
I consultori sono carenti di personale, questo porta ad attese lunghissime e uno sforzo immane del poco personale presente che nonostante il grande spirito di servizio a volte non riesce a stare dietro a tutte le richieste. Per esempio c’è un solo psicologo, ci sono solo due infermieri che eseguono i prelievi, non c’è un numero adeguato di medici negli ambulatori di ginecologia, ostetricia. E come se non bastasse la carenza di personale la strumentazione rende davvero complicato gestire le visite. Vi sono solo due ecografi, uno dedicato al consultorio e l’altro da dividere in tutte le branche specialistiche. Entrambi sono vecchissimi e per le visite cardiologiche, in particolare, le sonde sono assolutamente non adatte. Bisognerebbe immediatamente sostituire il vecchio strumento e acquistarne uno ulteriore per permettere lo snellimento delle liste d’attesa. Il distretto sanitario, sia chiaro, ha la sua funzione cardine proprio nelle visite specialistiche che vanno a snellire le code negli ospedali. Inoltre abbiamo scoperto un bancale che da due anni è abbandonato all’esterno dell’edificio, sembrerebbe un gruppo elettrogeno, non è possibile che rimanga due anni inutilizzato e lasciato in abbandono. La strumentazione per misurare la vista al servizio dello specialista oculista è obsoleta (circa 20 anni di vita) la sedia non a norma non consentirebbe il movimento agevole dello specialista e nonostante le ripetute richieste non viene sostituita. Come possiamo pensare che una struttura senza ecografi adeguati, senza strumentazione varia e senza personale faccia la sua parte nel sistema sanitario della Asl di Pescara. Se il distretto non è messo nelle condizioni di erogare servizi di alta qualità l’utenza si ammala maggiormente e si reca inevitabilmente in ospedale intasando pronto soccorso e reparti che scoppiano. Alla luce di questa riflessione viene da sorridere rispetto alle ultime dichiarazioni dell’Assessore Verì che, come di consueto, si lancia in grandi annunci trionfalistici, stavolta con oggetto su un nuovo ospedale a Montesilvano. Parlare di nuove strutture quando i fatti ci raccontano dell’incapacità di mettere a sistema anche un distretto sanitario, nonché gli ospedali di Penne e Popoli che vengono deturpati in continuazione di personale e servizi, è davvero fuori luogo.
Ritengo che ogni investimento in sanità debba avere il fine ultimo di dare un migliore servizio al cittadino e non essere usato come cartina tornasole per facili consensi. La storia è piena di strutture inaugurate decine di volte che però nei fatti non hanno mai funzionato bene, e il distretto sanitario di Via Agnese ne è proprio un esempio lampante. Si pensi a mettere a sistema le strutture esistenti e solo dopo si potrà pensare a nuove strutture che siano di vero arricchimento per il sistema sanitario regionale” conclude.