Pescara. Al Circolo Amiternino di Pescara è stata inaugurata l’antologica di uno dei più importanti artisti abruzzesi, Carmine Galiè, a cura del critico d’arte Massimo Pasqualone.
La mostra è stata aperta da un convegno dibattito curato dalla giornalista e poetessa Sofonia Berardinucci Palestini sul tema “Il colore nei territori dell’uomo”, nel quale sono intervenuti Franca Minnucci, Nicolantonio D’Orazio, Antonio Di Loreto, Filippo Montefusco, Simone D’Angelo e Mariarita Paoni Saccone.
“50 anni d’arte qui al Circolo Aternino – ha sottolineato il curatore della mostra, Massimo Pasqualone – per una mostra fortemente voluta da Endas Abruzzo, ringrazio il presidente Simone D’Angelo. Io sono il presidente di Endas Cultura Abruzzo, quindi una bellissima collaborazione. Una mostra, quindi un momento di dibattito coordinato da Sofonia Berardinucci Palestini, una grande artista che ha esposto in Polonia, in Belgio, nella Repubblica di San Marino, in Spagna e in tutta Italia con tantissimi premi. Qui festeggiamo e celebriamo anche in questi tempi i 50 anni d’arte con una bellissima mostra, ci saremo fino al 6 gennaio, la mostra è aperta tutti i pomeriggi dalle 17 alle 19.30. Abbiamo voluto fare questo matrimonio tra cultura, arte, letteratura e cercheremo di organizzare altri eventi nei pomeriggi che caratterizzano l’apertura della mostra”.
Le opere saranno esposte presso il Circolo Aternino di Pescara fino al 6 gennaio, per un evento organizzato da Endas Cultura Abruzzo, con il patrocinio dell’amministrazione comunale.
“Pescara negli ultimi anni è una città che sta vivendo di cultura – ha rimarcato il presidente di Endas Abruzzo, Simone D’Angelo – ne è una prova il fatto che siano nati due bellissimi Musei nel giro di pochissimi mesi, ringrazio il professor Pasqualone che con questa sua sensibilità è riuscito a portare questa mostra bellissima in una location suggestiva come il Circolo Aternino e soprattutto ringrazio l’amministrazione comunale di Pescara nella persona dell’assessore alla Cultura Mariarita Paoni Saccone per averci accolto e aver patrocinato questa iniziativa. Sono oltre 70 anni che l’Endas si occupa di tempo libero, di cultura, di spettacolo, di sport e per noi è importantissimo che i soci e non soci possano in qualche modo esprimersi attraverso l’arte, in questo caso la pittura, abbiamo un grandissimo artista e siamo felicissimi di poter offrire alla cittadinanza una galleria d’arte per due settimane”.
Con questi ideali, nasce l’iniziativa Pescara in Arte, evento artistico che trasforms il Circolo Aternino in un vero e proprio polo artistico. Una rassegna già organizzata nelle passate edizioni all’Aurum di Pescara, nel Castello di Carosino, nel Palazzo Ducale di Torrevecchia Teatina e ad Urbino, si aggiunge alle iniziative culturali del ricco cartellone pescarese, che ha portato la città adriatica alla candidatura al titolo di Capitale della Cultura e del Libro, in una location imponente qual è il Circolo Aternino, immerso nel suggestivo centro storico. La partecipazione alle attività è gratuita.
“È una serata che forse ci aiuta anche a vivere – ha spiegato Sofonia Berardinucci Palestini – in una maniera anche più particolare, più dolce, più bella e fatta di rimembranze di cui abbiamo tanto bisogno. L’arte è una disciplina e un amore che scende dentro di noi e tira fuori emozioni coloratissime. Siamo stati onorati dal Comune di Pescara, dal sindaco Carlo Masci, che è una persona meravigliosa, e grazie alla loro disponibilità abbiamo queste belle opportunità. Poi siamo collocati vicino alla casa di Gabriele D’Annunzio, quindi è un privilelgio. La tavola rotonda è composta da persone meravigliose che hanno un ruolo in Abruzzo, addiritura c’è un professore dell’Università di Chieti che ha da poco ricevuto un riconoscimento dall’organizzazione mondiale della Sanità perché insieme ad un altro professore ha parlato di Covid e obesità. Nel suo intervento si sottolinea come i colori che risaltano agli occhi, oltre che nella pittura sono importanti anche nel cibo. Così come per i greci i colori rappresentavano tutto, anche noi non li dobbiamo abbandonare”.
L’iniziativa ha lo scopo di favorire la libertà d’espressione, vuole inoltre essere l’occasione per un nuovo impulso alle attività commerciali vicine, così da attirare quanta più utenza possibile ed aprire la rete commerciale a nuove forme di intrattenimento e di diffusione dell’arte e della cultura, con iniziative nobili, educative ed artistico-culturali.
“La mostra rappresenta qualche anno della mia attività – ha ribadito Carmine Galiè – in questa mostra che il professor Pasqualone ha voluto definire antologica ci sono circa 7-8 anni di mia produzione che vanno dal 2016 fino al 2021. Vi sono dei pezzi del passato che sono rappresentati dalle città invisibili di Calvino che io e il professore abbiamo portato in tutta Italia nel 2018. Poi ci sono un paio di pezzi dell’anno prima e quel cambio di passo della mia tecnica del mio vedere artistico degli ultimi anni, dal lockdown ad oggi, quindi se si va a guardare c’è proprio qualcosa che è cambiato durante quel periodo. Insieme al professor Pasqualone abbiamo in cantiere un progetto di una grande antologica dagli anni ’90 fino al 2022, quella sarà molto più grande, qui c’è una produzione legata da un sottile filo che unisce sia la tecnica che l’interpretazione delle cose, dagli anni passati in poi, il tutto curato dal professor Massimo Pasqualone”.
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