Pescara – Si è tenuta ieri la prova sulla strada parco di uno dei cinque autobus totalmente elettrici acquistati dal Comune di Pescara. Sul mezzo che ha percorso il tragitto da Pescara a Montesilvano scortato dalla Polizia Municipale viaggiavano il sindaco di Pescara, quello di Montesilvano e il direttore della TUA.
“Dopo i lavori, che la TUA inizierà ad anno nuovo e completerà entro luglio, che comporteranno l’abbattimento totale delle barriere architettoniche e l’allargamento del marciapiede lato mare, per rendere tutta la strada parco fruibile, il servizio di collegamento con autobus elettrici Pescara/Montesilvano su percorso dedicato potrà essere attivato.” Ha annunciato sulla sua pagina social il primo cittadino di Pescara Carlo Masci che ha aggiunto. “A quel punto si realizzerà pienamente lo scopo per cui è nata la strada parco, una via interamente dedicata alla mobilità a zero impatto ambientale, in cui possano convivere in piena armonia, ciascuno nei propri spazi, pedoni, biciclette, monopattini, autobus elettrici. Sarà il primo fondamentale passo per cominciare a trasferire dai mezzi privati inquinanti ai mezzi pubblici a zero emissioni di gas una parte di quelle persone che ogni giorno entrano a Pescara da nord con un fiume di 40mila auto che inonda di smog la nostra città. Pescara continua il suo percorso smart verso la transizione ecologica, autobus elettrici, piste ciclabili, corsie preferenziali e percorsi dedicati, mobilità light.”
Ma c’è chi solleva dubbi sulla “futura armonia”delineata dal sindaco tra pedoni mezzi leggeri e autobus elettrici su Via Castellamare Adriatico, il Comitato Strada Parco Bene Comune rileva come quella prova sia stata realizzata senza alcun preavviso, “un passaggio veloce sul corridoio verde ciclo pedonale della Città col bus elettrico Rampini E80 di recente acquisizione, scortato dalla Polizia Municipale. Un siparietto stucchevole, che riporta alla memoria la “prova di inconsistenza” eseguita il 7 marzo 2017 dal Professor Stefano Civitarese, assessore alla mobilità pro tempore, col filobus preso in prestito da “La Panoramica” di Chieti.” Commenta Ivano Angiolelli presidente del comitato che avverte:
“TUA si accingerebbe ad eseguire in proprio, a stretto giro, alcune lavorazioni sulle banchine di fermata, gli asfalti e l’impianto semaforico, utili a rendere il tracciato compatibile con l’avvio della sperimentazione. Sostituendosi in tal modo all’appaltatore, come del resto ha già fatto il Comune di Pescara con l’impianto di illuminazione pubblica malamente applicato sui pali del filobus. Il quale appaltatore milanese non crederà ai suoi occhi per aver trovato a Pescara così tanta disponibilità a soccorrerlo, benché per proprio conto non abbia rispettato alcuno degli impegni contrattuali assunti nel lontano 21 maggio 2007.”
Le osservazioni del Comitato Strada Parco Bene Comune
1. La prevista rimodulazione delle banchine di fermata all’altezza standard di 15 cm – dai trenta attuali corrispondenti al pianale del cessato Phileas – comporterà di fatto la rinuncia al filobus in funzione BRT, posto che la pedana estraibile manualmente dall’autista – suscettibile di bocciatura nel pertinente collaudo Ustif – pregiudicherebbe la velocità commerciale attesa, di almeno 21 Km l’ora, prescritta dalla Legge 211/92 sul trasporto rapido di massa, che ha finanziato la Filovia di Pescara nel lontano 1995. A riprova di ciò, il filobus Van Hool Exqui.City18T è sprovvisto dell’automatismo dell’accostamento a raso alle banchine di fermata; |
2. È paradossale che si voglia impiegare un bus elettrico di modesta capacità trasportistica, alternativo al TRM, su un tracciato che resterebbe non conforme a fini di sicurezza anche dopo le lavorazioni programmate, giacché gravato di barriere architettoniche insuperabili e di marciapiedi non interamente percorribili e accessibili ai portatori di disabilità. Persino elettrificato nel 2014 alla modica spesa di 16 milioni di Euro, senza che in questi sette anni vanamente decorsi l’appaltatore abbia curato il benché minimo intervento di manutenzione sulle linee elettriche aeree, l’elettrodotto interranto e le due sottostazioni elettriche (una in Via Ruggero Settimo, l’altra, di riserva, a ridosso di Viale Europa). Una scelta irragionevole, che ha il sapore della beffa per i cittadini di Pescara, dopo un quarto di secolo di promesse mirabolanti mai mantenute. Dov’è finito, di grazia, il filobus dei miracoli che avrebbe impedito l’ingresso a Pescara di centomila vetture private al giorno?; |
3. È prioritario che, nelle misere condizioni date, si proceda alla risoluzione del contratto per inadempimento nei confronti dell’appaltatore inadempiente. Il quale dovrà, a propria cura e spese, liberare il tracciato dal ridondante impianto di elettrificazione. Risoluzione, peraltro, già deliberata dal Consiglio di amministrazione di TUA SpA con verbale n.26 del 16 ottobre 2017; |
4. Nessuna lavorazione potrà essere avviata sulla Strada Parco senza il preventivo passaggio per una rinnovata V.A. del progetto preliminare al Comitato di Coordinamento Regionale V.I.A.: trattandosi di opere che modificherebbero in modo rilevante la destinazione d’uso consolidata ciclo pedonale dell’unico corridoio verde di Pescara, con grave pregiudizio alla preziosa funzione sociale del Viale per la qualità dell’aria e della vita della gente, irrimediabilmente compromessa dal passaggio del bus elettrico in sede riservata e protetta. |
Per questi motivi, il Comitato ora preannuncia l’invio, a tutti gli Enti responsabili del procedimento, di un “atto di significazione con diffida ad adempiere” redatto a cura dello Studio legale Di Tonno patrocinante.