di Arch. G. Di Giampietro, Webstrade.it
Il sindacato unitario in Abruzzo, soprattutto nel settore dei trasporti, svolge un ruolo importante di controllo, indirizzo e stimolo, nella direzione della costruzione della grande città del medio Adriatico, che si comincia a realizzare nel 2023 con l’unione dei 3 comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Di questa città nuova, l’ossatura portante è la rete della mobilità sostenibile, con gli assi del trasporto pubblico in sede propria, ciclabili e assi pedonali, insieme agli assi verdidei corridoi ecologici urbani.
È tempo di riprendere, insieme, la discussione di opere interrotte, come l’asse Strada Parco come grande boulevard intercomunale, corridoio verde, e asse urbano per tutti e tre i modi di mobilità sostenibile, pedoni, ciclisti e trasporto pubblico. Che debbono coesistere senza contrapposizioni ideologiche dell’uno sull’altro. Si può fare, se si progettano insieme l’asse di trasporto, il piano di riqualificazione urbanistica del tessuto urbano adiacente, i corridoi ecologici ciclopedonali di adduzione, dalla collina al mare, ed i parcheggi di interscambio.
La mancanza di discussione preventiva e le carenze progettuali, stanno facendo prendere una brutta piega anche all’asse di via Marconi, giustamente destinato ad un priorità al trasporto pubblico, ma forse esageratamente dimensionato per il traffico motorizzato. (Quattro corsie sono troppe, pericolose, impattanti sull’intorno urbano, e riduttive dell’importanza della mobilità pedonale, basilare per un asse commerciale urbano come via Marconi). Forse, insieme all’asse TCSP del trasporto pubblico, si doveva scegliere il senso unico veicolare, da associare all’asse opposto sulla via D’Annunzio, estendendo l’area per i marciapiedi, il verde, il carico e scarico merci. Ancora una volta si dimostra che la scelta della contrapposizione ideologica (biciclette contro trasporto pubblico, circolazione contro pedonalità, traffico e parcheggi contro sede propria), associata con la mancanza di trasparenza e di confronto (si conoscono i progetti solo quando si iniziano i lavori, e spesso si scopre che sono progetti sbagliati, o con alternative migliori) sono generatrici di mostri progettuali, sperperi di spesa pubblica, contrapposizione e distacco dei cittadini dalla città. Ben venga il richiamo dei sindacati. Ma mettiamoci intorno ad un tavolo e parliamone.
VIA MARCONI. DUE PROGETTI (SBAGLIATI) A CONFRONTO
PROGETTO VIA MARCONI 2020 (arch Giammarini) -PROGETTO 2021 (Arch Trisi). Progetto per l’inserimento della linea TCSP, del trasporto collettivo in sede propria sulla via Marconi. Stralcio: Intersezioni Marconi-Marino da Caramanico (Vedi le due figure).
PROGETTO 2020 – Strada a 3 corsie. 1. Il trasporto pubblico ha una sola corsia riservata, ad uscire dal centro. 2. La strada, a doppio senso di marcia per i veicoli, presenta parcheggi a pettine pericolosi e inadatti ad una strada di scorrimento. 3. Aree di scarico insufficienti o inutilizzabili 4. percorsi pedonali talvolta inattraversabili o con isola spartitraffico poco sicura 5. Inutili zebrature, fatte apposta per la sosta abusiva e pericolosa.
PROGETTO 2021 – Strada a 4 corsie. 1. Il trasporto pubblico ha una corsia riservata ad uscire ed una ad entrare. Ma esse non sono accostate a formare una carreggiata unica. Il traffico veicolare, a doppio senso con corsie più strette, passa a sinistra e a destra delle corsie TCSP, con scarsa leggibilità dei percorsi. 2. L’intersezione è a pseudominirotatoria spaccata (una tipologia mai vista in nessuna linee guida di progettazione), pare che non sia del tipo a precedenza all’anello, nè semaforizzata. Ma non è chiaro il regime di precedenza tra le diverse correnti. 3. Il TCSP passa in una direzione all’interno della minirotatoria (ma non è chiaro con che diritto di precedenza rispetto al traffico in rotazione), nell’altra direzione sull’anello di rotazione, in promiscuità con il traffico veicolare. 4. Una fila di parcheggi in linea, presenta insufficienti spazio per lo scarico merci (forse le consegne saranno fatte con veicoli Smart) 5. La strada, in assenza di semafori, è del tutto inattraversabile per i pedoni e molto pericolosa anche per un adulto in buona salute, a causa della quattro corsie senza isola spartitraffico. L’isola esistente, di larghezza 1.70 m, è utilizzata come banchina Bus, è affiancata da una corsia di traffico in una direzione e 3 nell’altra. 6. Le zebrature, si prestano alla sosta abusiva e pericolosa. Non c’è modo di controllare la effettiva riserva delle corsie al TCSP. La sistemazione è confusa, pericolosa, illeggibile, non chiara e incidentogena, soprattutto alle intersezioni. E’ facile prevedere che il progetto sarà pericoloso e peggiorativo per tutte le componenti di traffico (TP, Veicoli, Bici, Pedoni e Sosta).
Se i progetti fossero stati pubblicati sul sito del comune prima dei lavori, si sarebbero potuti evitare molti problemi e costi.