C’è un parte dell’Abruzzo che ha risposto bene agli effetti negativi della pandemia. Che sta cercando di uscire dalla crisi per ricostruire una rete sociale di rapporti. È quanto emerso dalle conclusioni del progetto sociale “Volont’Art”, i cui risultati sono stati presentati stamane nel corso di una conferenza stampa.
A tracciare un primo bilancio sono stati i rappresentanti delle associazioni che hanno allestito e gestito il progetto finanziato dalla Regione Abruzzo e dal ministero del Lavoro: Serenella Di Michele, curatrice del progetto, Chiara Tiboni dell’associazione Ennio Flaiano, Valeria Pellicciaro dell’associazione Willclown Abruzzo e Stefania Basilisco del carcere di Chieti, alla presenza dell’assessore alle Politiche sociali, Pietro Quaresimale. Il progetto ha riguardato la realizzazione di laboratori teatrali che gli organizzatori hanno allestito in 25 classi delle scuole dell’infanzia e primaria e un laboratorio sui generis nel carcere di Madonna del Freddo a Chieti con il coinvolgimento di 20 detenuti. “Si è trattato di un progetto di inclusione sociale di grande respiro – ha sottolineato l’assessore Quaresimale – che la Regione Abruzzo ha voluto scegliere proprio per la particolarità del tema trattato e per il coinvolgimento del mondo scolastico e carcerario. Sono queste iniziative – ha ribadito l’assessore – che rispondono a pieno alle strategie di inclusione e di coesione sociale che vuole portare avanti questo assessorato e in questo senso voglio sperare che il progetto abbia un suo seguito perché riesce a conciliare il linguaggio sociale di due mondi che sono contrapposti”. Nell’ambito dello stesso bando, essendo il progetto stato finanziato a seguito di un avviso pubblico, sono stati finanziati e portati a termini circa 50 progetti relativi tutti al mondo del sociale e dell’inclusione a seguito della pandemia.