Pescara -il sindaco di Pescara Carlo Masci in una sua dichiarazione sull’ordinanza del TAR che sospende l’effetto del “Nullaosta Tecnico a fini di sicurezza” rilasciato dal Ministero dei Trasporti, aveva commentato che per la strada parco non vi è una soluzione alternativa al mezzo pubblico, una dichiarazione che ha suscitato qualche perplessità, qualche giorno prima infatti, a ridosso della pronuncia del TAR, l’assessore alla mobilità Luigi Albore Mascia non escludeva possibilità di modifiche al percorso.
Il primo cittadino inoltre aveva fatto sapere che si stavano valutando i contenuti dell’ordinanza con l’intenzione di sostenere la società Tua nell’impugnazione del provvedimento al Consiglio di Stato. Su queste dichiarazioni il centrosinistra pescarese e il Comitato strada Parco bene comune intervengono oggi con delle considerazioni.
STRADA PARCO, IL CENTROSINISTRA:
“TAR, PRONUNCIA RILEVANTE. GIUNTA COINVOLGA MINORANZE GIÀ NELLA RIUNIONE TUA-COMUNE”
“L’ordinanza del TAR che sospende l’iter del progetto di trasporto pubblico sulla strada parco è un fatto estremamente rilevante. E visto che parliamo di uno dei temi centrali per il futuro di Pescara, della mobilità e della sua sostenibilità, occorre che nessuna decisione sia assunta nel chiuso delle stanze ma che si dia a tutte le forze presenti in Consiglio Comunale la possibilità di acquisire ogni informazione utile. Venerdì è convocata la prima riunione fra Tua e Comune di Pescara: chiediamo che questa riunione sia aperta anche ai capigruppo di minoranza”. Lo chiedono i capigruppo di centrosinistra in Consiglio Comunale Piero Giampietro (Partito Democratico), Mirko Frattarelli (Lista Per Sclocco Sindaco) e Giovanni Di Iacovo (Città Aperta).
“Facciamo peraltro notare che le prime dichiarazioni pubbliche rilasciate dal sindaco e dal suo assessore delegato sono diametralmente opposte fra loro – rilevano i capigruppo di centrosinistra – e questo dimostra la confusione politica che la nostra città non può permettersi all’indomani di una pronuncia come questa. Riteniamo necessario che la città di Pescara, nel suo insieme, abbia la possibilità di avere ogni informazione e dunque partecipare informata alla decisione da assumere”.
Ha commentato il Centrosinistra pescarese.
I GREENWAY “A CHI GIOVA IL RICORSO DEL SINDACO MASCI AL CONSIGLIO DI STATO?”
“Ci sono cose che un’Amministrazione comunale non può e non deve fare.Tra queste, mettere in pericolo la sicurezza dei suoi cittadini.
Ed è proprio quello che rischierebbe di capitare sulla Strada Parco di Pescara e Montesilvano, sottostimando i contenuti illuminanti dell’Ordinanza n.00228/2021 pubblicata il 29 settembre scorso dal Tribunale Amministrativo Regionale – Sezione staccata di Pescara, che sospende l’effetto del “Nullaosta Tecnico a fini di sicurezza” rilasciato dal Ministero dei Trasporti il 15 marzo scorso in ordine alla ripresa dei lavori per la realizzazione della filovia.
Un Giudizio che, nel merito, definisce la “terza variante” al progetto filoviario, partorita con sofferenza dagli uffici tecnici di TUA SpA per ovviare alle gravi criticità accertate in ordine alla sicurezza stradale, con quattro aggettivi disarmanti: “perplessa, dubitativa, condizionata, ipotetica“. Criticità segnalate da lunghi anni a tutti gli Enti responsabili del procedimento dal Comitato Strada Parco Bene Comune, che – peraltro – costituiscono parte integrante dei “motivi aggiunti” depositati dallo Studio legale Di Tonno al TAR di Pescara il 26 luglio scorso, sui quali il Ministero ha preso tempo per disporre “ulteriori verifiche e approfondimenti”, a causa della “fondatezza” delle questioni rappresentate.
Chiedere di esercitare prudenza in materia di sicurezza, è un dovere primario per un Comitato che, legittimamente, mira a fini statutari alla tutela degli interessi dei cittadini di Pescara, violati gravemente nel caso di specie.
Rispondere positivamente a questa sollecitazione, è parimenti un dovere ineludibile per chi ha la responsabilità di amministrare la cosa pubblica.
Si prenda dunque finalmente atto, dopo decenni di lavori inutili, del fallimento conclamato di un progetto che intenderebbe installare, senza alcuna possibilità di successo, un sistema TRM impossibile da realizzare sull’unico corridoio verde della città, onde poter esaminare – in conformità ai principi consolidati dell’Ordinamento – le alternative più utili e praticabili. Anche, e soprattutto, al fine di preservare il finanziamento del primo lotto per poter creare le premesse al conseguimento del finanziamento aggiuntivo di 62 milioni di Euro – richiesto al MIMS il 15 gennaio decorso dal Comune di Pescara nella qualità di stazione appaltante, a beneficio del secondo e terzo lotto dell’impianto: indispensabile per dotare davvero il circondario di un sistema di trasporto rapido collettivo in sede propria doverosamente applicato all’intera area metropolitana, atteso vanamente da trent’anni. Incaponirsi sulla pessima soluzione progettuale in fallace corso d’opera da tre lustri, significherebbe procurare un danno storico imperdonabile al futuro della nostra amata Pescara.”
Così in una nota il Comitato cittadino Strada Parco bene comune