giovedì , 21 Novembre 2024

Liceo Marconi a Pescara, l’intervento di Webstrade

Pescara – Sulla vicenda che sta interessando il Liceo pescarese “Marconi”, riceviamo e pubblichiamo l’intervento con una serie di considerazioni. in merito dell’arch G. Di Giampietro, Webstrade.it. Docente del Liceo Marconi e progettista di strade ed aree pubbliche.

di Arch. G. DI GIAMPIETRO

1. Una vicenda incredibile. Un liceo pescarese da *1.500 alunni e 200 operatori*, costruito in più corpi fabbrica dagli anni 70 al 2004, in buone condizioni, ricco di spazi aperti, verde, dotazioni infrastrutturali, si dovrebbe demolire perché le nuove norme tecniche sulle costruzioni impongono standard elevati, soprattutto in materia sismica, che rendono *non conveniente ristrutturare*. Meglio demolire e ricostruire.
Pronti progetto, cantiere, soldi, impresa. Ma, intanto,  non si sa dove mettere 1.700 persone, per una decina di anni, il periodo dei cantieri. Ci sono i progetti, ma manca un piano.
2. Intanto è *un paradosso*. Come dire che oggi è meglio demolire tutta l’Aquila e fare delle new town, per rispondere alle norme sismiche. Infatti si è visto.
3. *Altro paradosso*. Non è conveniente riqualificare costa troppo. Meglio ricostruire. Ma il costo dell’intervento nuovo è passato da 7,8 mln di eurostanziati  a 15,25 mln di euro.
4. “Si, ma anche riqualificare costa troppo”. Salvo poi ammettere che l’adeguamento dell’esistente, a costi parametrici,  *costerebbe meno che demolire e ricostruire. E non perderemmo 50 alberi ed il verde esistente.
5.1 “Si, ma la nuova scuola sarà hi-tech, con standard elevati di sicurezza, risparmi energetici, bella…”
Salvo poi scoprire che,  si costruiranno dei capannoni industrialiquadratidi 27×27 m di lato, con tutta la parte centrale senza aria e luce, servita da un scalone centrale con mini-chiostrina di 1,3×8,5 m, con una sola scala di sicurezza esterna per 375 persone per piano. In caso di incendio lo scalone centrale con chiostrina diventerebbe un camino di fumo, l’eventuale blackout elettrico la renderebbe una camera oscura piena di fumo. Non vogliamo pensarci…
5.2 In quanto a bellezza poi… Le controfacciate in alluminio traforato, per cui si vedrà l’esterno come in un carcere, con pannellature casualmente colorate,  ha fatto dire ad uno studente “Sembra la parete della mia camera, tutta piena di post-it attaccati“.
6. Invece la scuola attuale, è articolata in 9 blocchi, con aule e corridoi aperti alla luce e al vento, con alberi verde, cortili ombrosi e 4 scale di sicurezza esterne. Da adeguare sì, ma non da demolire. Molto meglio dei capannoni carcerari che si vogliono costruire  per “rispondere alle nuove norme”
7.  Perché allora  spendere (tanto) di più per avere una scuola-carcere che distruggerà la scuola vecchia ed il parco, abbattendo 50 alberi e 110 m di siepi?

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8.1 Ipotesi. Un conflitto di interessi di progettisti, tecnici dell’ente, che vengono pagati a percentuale del costo di costruzione? Incapacità dei politici di assumersi la responsabilità di una proposta innovativa? Paura di perdere i finanziamenti? Ricatto della pseudo-sicurezza sismica, antincendio e infrastrutturale? 
8.2 Abbiamo proposto di costruire altrove la scuola nuova e usare poi quella come scuola-parcheggio per ospitare le classi durante la riqualificazione del vecchio Marconi, e di tutte le altre scuole che si dovranno ristrutturare. 
“E’ mancato un piano? Cambiamo i piani”.  Nessun decisore ha raccolto la proposta. Troppo difforme dalla procedura ordinaria. 
Ma la procedura ordinaria sta per  distruggere due scuoleServizio : l’edificio attuale del Marconi, un’ottima scuola di di soli 50 anni, e la comunità scolastica del Marconi da 1.700 persone, dispersa in una diaspora decennale senza un luogo dove riconoscersi.
Non possiamo accettarlo.

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