giovedì , 21 Novembre 2024

Pascoli in Abruzzo, Pettinari (M5S) propone modifiche per favorire l’allevamento brado

LA PROPOSTA DI MODIFICHE AL REGOLAMENTO DI PETTINARI PER INCENTIVARE GLI ALLEVAMENTI ESTENSIVI DI TIPO BRADO E SEMI-BRADO.   
“DOBBIAMO TUTELARE IL BENESSERE DEGLI ANIMALI PER DARE ALLA REGIONE LA SVOLTA GREEN DI CUI HA BISOGNO”


Pescara – Pascoli all’aria aperta non solo per alcuni periodi dell’anno. Anche gli allevatori stanziali, posti a quote superiori a 1300 metri, devono avere la possibilità di far crescere i propri animali come “natura crea”.  La richiesta è stata presentata dal Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari in riferimento alla bozza del “Regolamento per la tutela e la gestione dei sistemi silvo-pastorali”. L’obiettivo è quello di incentivare il più possibile forme di allevamenti estensivi e limitare quelli intensivi, effettuati in recinti, stalle e in spazi ristretti.  


“Stiamo continuando la nostra battaglia per eliminare gli allevamenti intensivi che rappresentano un danno per l’animale e per la salute alimentare – spiega Pettinari –. Le modifiche che abbiamo formalmente chiesto tramite una missiva indirizzata all’Assessore Imprudente e al Dipartimento servizi Foreste e Parchi sono state suggerite dagli allevatori che vivono la montagna in modo stabile e per cui la pastorizia è prima di tutto uno stile di vita piuttosto che una forma di lucro. Purtroppo il Regolamento di Regione Abruzzo, così come è oggi, non tiene conto delle forme di pascolo estensive di tipo brado e semi-brado. Eppure si tratta di una tipologia di allevamento che negli ultimi anni si va affermando sempre con maggiore forza tra gli allevatori posti in zone montane ed è fortemente incentivata dalla regolamentazione della Comunità Europea come i PAC, a tutela del benessere animale e dell’ambiente. Una tendenza a cui deve indirizzarsi anche l’Abruzzo che a oggi invece vieta agli allevatori stanziali, posti ad altitudini superiori a 1300 metri, la possibilità di poter effettuare il pascolo all’aperto tutto l’anno, limitandolo solo ad alcuni mesi e costringendo, di fatto, gli allevatori stessi a rinchiudere gli animali in stalle o recinti per lunghi periodi, a discapito degli allevamenti estensivi, del benessere degli animali e dell’ambiente, nonché a danno della qualità dei prodotti”. 
“Mi auguro che le modifiche proposte siano accettate senza riserbo dalla Giunta regionale, anche sulla base della mia Risoluzione approvata dal Consiglio regionale relativa alle “Politiche per il superamento degli allevamenti zootecnici basati su pratiche intensive e sull’utilizzo di gabbie in favore di allevamenti improntati alla sostenibilità e al benessere degli animali”. Accettare queste modifiche al regolamento – conclude il Vicepresidente del Consiglio regionale – significherebbe mettere nero su bianco gli impegni presi e la linea tracciata dopo l’approvazione della Risoluzione con il chiaro obiettivo di porre al primo posto il benessere degli animali, dell’ambiente e dei prodotti destinati al consumo umano”. 

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