Pescara – «Sulla riviera nord a Pescara, di fronte allo stabilimento Onda Marina, c’era lo scheletro di un ecomostro che doveva essere abbattuto.
Poi è accaduto che la Regione Abruzzo e il Comune hanno recepito i consigli dell’ANCE, l’associazione dei costruttori. Il risultato è che al posto dell’abuso edilizio si sta costruendo un edificio ancor più ingombrante con cementificazione di tutto il lotto e a distanza ravvicinata dagli edifici confinanti. Ormai si va tranquillamente in deroga al Prg, si aumentano le volumetrie e non c’è più neanche l’obbligo di lasciare una porzione di suolo permeabile. Sarebbe il caso di cambiare legge regionale e delibere comunali. Inviterei il sindaco, la giunta e il consiglio comunale a rifletterci su.» Così Maurizio Acerbo, ex-consigliere comunale e regionale di Rifondazione Comunista.
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