La nota dell’ordine degli Architetti di Pescara sull’accesso agli atti edilizi: “ Tecnici, banche, agenzie, imprese sono paralizzati. Si rischia di non poter completare gli interventi entro le scadenze previste: per snellire la procedura vanno resi pubblici i database dei titoli edilizi”
Pescara – «Personale sottodimensionato e iter burocratici snervanti. Così gli uffici del Comune di Pescara vanno in affanno, allungando i tempi per l’accesso agli atti edilizi, primo passo fondamentale per avviare le procedure relative al cosiddetto Superbonus». La denuncia arriva dall’ordine degli Architetti pianificatori e paesaggisti della provincia di Pescara, che evidenzia il rischio di non poter completare gli interventi entro le scadenze previste. Disagi simili si registrano anche in altri comuni della provincia di Pescara.
“Il Comune è intasato – commenta il presidente dell’ordine, Angelo D’Alonzo -. La possibilità di ottenere il famoso bonus edilizio del 110 per cento, ha creato un effetto devastante sulle procedure di ricerca degli atti edilizi relativi agli immobili esistenti. Procedura da effettuare negli uffici comunali, attività propedeutica alla progettazione di interventi di qualsiasi natura sul patrimonio immobiliare, che vede proprio nella verifica della legittimità edilizia il punto di partenza essenziale ed indifferibile di tutto il processo autorizzativo, nonché per le necessarie conformità richieste per le attività notarili in ambito di compravendite immobiliari”.
Un Comune colto di sorpresa, dunque, dove non ci si è organizzati per tempo. “La sovradimensionata domanda di accessi agli atti ha, evidentemente, colto di sorpresa anche il Comune di Pescara che non ha per tempo adeguato il numero del personale addetto al servizio né, tantomeno, reso l’iter più snello per permettere così agli operatori del settore di poter svolgere le necessarie indagini preliminari – aggiungono dall’ordine degli Architetti della provincia di Pescara -. Infatti, tutte le pratiche connesse all’attività tecnica sono coinvolte in questa attività, perché per effettuare la commercializzazione di un immobile, erogare un mutuo, stilare una relazione tecnica per una eventuale sanatoria o ristrutturazione, non solo per l’ecobonus, è necessario disporre della documentazione che attesti la legittimità edilizia. Il lavoro di tutta la filiera, tecnici, banche, agenzie, imprese è totalmente paralizzato dai gravosi ritardi che si riscontrano e gli addetti comunali sono oberati da una mole immane di lavoro impossibile da smaltire in tempi ragionevoli”.
Il Presidente dell’Ordine degli architetti fa notare come oggi al Comune di Pescara il tempo di ottenimento della documentazione edilizia sia di fatto raddoppiato rispetto ad alcuni mesi fa, attestandosi fra i 2-3 mesi, sempre che si sappia esattamente cosa cercare, altrimenti il calvario si allunga di altre settimane e mesi, in quanto bisogna prenotare un appuntamento in archivio per la ricerca del titolo. “Peraltro il servizio di prenotazione on line non perdona, in quanto già alle 8 di mattina del lunedì gli slot orari sono tutti pieni e ci si mette l’animo in pace fino al lunedì successivo, in un loop infinito degno di un moderno mito di Sisifo” aggiunge Angelo D’Alonzo.
Questo inaccettabile disservizio sta già provocando grandi danni a tecnici e cittadini che vedono allungarsi a dismisura i tempi per le necessarie verifiche per l’accesso alle agevolazioni fiscali e per le altre attività tecniche sul patrimonio edilizio, con la possibilità concreta di non completare gli interventi entro le scadenze previste.
A tutela di cittadini e tecnici secondo l’Ordine è necessario che tutti gli amministratori locali ed in particolare quelli del capoluogo di provincia, si facciano immediatamente carico del problema, individuando le migliori soluzioni per snellire i tempi di ricerca e di accesso agli atti. Dall’ordine anche un consiglio per snellire la procedura. “Una prima semplice immediata semplificazione potrebbe essere quella di rendere pubblici i database dei titoli edilizi rilasciati dall’ente, in modo da azzerare i tempi della preventiva fase di ricerca – aggiungono gli architetti -. Su questa proposta e su altre possibili ci rendiamo disponibili come interlocutori per affrontare la problematica ed individuare le migliori strategie di azione”.