Pescara – Lunedì 10 maggio si è tenuta la Seduta della Commissione Mobilità dedicata alle audizioni delle associazioni sul caso Via Pantini e del taglio di circa 60 alberi. Ospiti: Ecoistituto Abruzzo, Archeoclub, Italia Nostra, Miladonnambiente (CONALPA già audita e poi sarà il turno delle altre). Durante la discussione, a richiesta di una maggiore completezza informativa da parte delle associazioni, è stata esposta quella che il Comitato Salviamo gli alberi – Pescara definisce come una mappa progettuale un po’ più chiara di quelle reperite in questi pochi giorni di mobilitazione.
“Si vede in modo molto evidente che la strada Pendolo non verrà realizzata in corrispondenza di Via Pantini, come inizialmente si credeva, –spiega il Coordinamento–ma sarà letteralmente una nuova strada, in aderenza, salvo alcuni tratti, all’attuale muro di recinzione del vecchio comparto 3 , il più prezioso e il più integro fra quelli di cui oggi è ancora suddivisa la Riserva. Per cui il progetto, che prevede la eliminazione di Via della Bonifica per riunificare due comparti, al contempo prevede la eliminazione di una parte prestigiosa della Riserva, si, della Riserva, perché siamo assolutamente dentro l’area protetta.”
Una scelta che al Coordinamento non è piaciuta infatti definisce curioso il bilancio prospettato dalla realizzazione dell’opera stradale:
«si elimina una strada e se ne fa un’altra, solo che per questo giochino si abbattono circa 60 alberi maturi e dalla consistenza fotosintetica, fitosociologica e paesaggistica di grande rilievo, e al loro posto si mette a dimora non si è ben capito quanto novellame (da 150, 300, 600!) e non si sa di quale specie. Come se fossimo nel giardino di un condominio!
Abbiamo sentito, tra l’altro, di una scelta localizzativa del tracciato stradale legata all’alto costo di esproprio dei terreni adiacenti lato collina, di privati, per cui si è ben pensato di realizzare l’intervento direttamente dento la Riserva, quando invece con i privati si potrebbe assolutamente intavolare una trattativa urbanistica che evidentemente non è stata per nulla né considerata né quindi intrapresa.
Determinati i richiami delle associazioni dei presenti alle procedure fortemente consolidate in ambito europeo in termini di trasparenza delle informazioni, e soprattutto di partecipazione attiva, e non di mero assenso. Il progetto è difficilmente rinvenibile nella sua complessità, se non nella prateria sconfinata e quindi indefinita dell’albo pretorio, e la partecipazione sfilacciata in un tempo progettuale infinito.»
Il Coordinamento Salviamo gli alberi – Pescara ricorda poi come nel 2008, anno di ultima stesura del PAN, prima di una recente riformulazione da parte degli uffici, sopralluoghi sull’area in esame da parte dei redattori del Piano, ovvero sull’esistente via Pantini, avevano constatato l’eventuale abbattimento al massimo di 5/6 alberi di poco conto.
«Dopo 12 anni ne sono diventati 60, cioè sono cresciuti di 5 ogni anno, diventando roverelle e pini d’Aleppo, e non rovi e arbusti, e soprattutto si è spostato il tracciato da fuori a dentro la Riserva!
Un appello è stato lanciato delle associazioni presenti alla responsabilità dei decisori soprattutto in ragione del fatto che ciò che si intende realizzare è un’opera che rimarrà tale per un tempo molto dilatato, condizionando nel bene e nel male la mobilità per gli anni a venire, e che per tale motivo deve essere considerata in un contesto territoriale più ampio, che è quello del Masterplan della zona sud della città, che vede altri scenari, come l’abbattimento della circonvallazione, il rifacimento completo della viabilità dell’area: non significa tracciare solo strade ma sviluppare una mobilità innovativa e sostenibile, attenta alle utenze deboli, ma che soprattutto contempli un ampliamento del distretto verde che caratterizza quest’area della città, partendo dalla Riserva per incidere sulla dinamica di sviluppo dell’intero territorio, dalla rigenerazione del rione di Villaggio Alcione al Fosso Vallelunga, da ripristinare in termini funzionali e naturalistici in tutta la sua lunghezza.» Conclude il Coordinamento Salviamo gli alberi – Pescara