Roma – «Il Presidente Marsilio non ha contezza del decennio di opposizione alla costruzione dei 687 km di metanodotto “Rete Adriatica SNAM” da Massafra (Ta) a Minerbio (Bo) con annessa Centrale di spinta da costruire a Sulmona, proprio nell’Abruzzo che lui governa. Una opposizione che sul nostro territorio ha visto protagonista il Coordinamento “No Hub del gas” che ha fornito supporto costante e informazioni preziose per le attività istituzionali. Si può spiegare solo così il parere favorevole a quest’opera inutile e dannosa rilasciato dalla Regione Abruzzo lo scorso 3 dicembre in conferenza di servizi per la concessione delle necessarie autorizzazioni. E non sono credibili i propositi “green” che il governatore romano prestato all’Abruzzo ha recentemente raccontato al Ministero della Transizione Ecologica, se poi le parole non sono seguite da atti coerenti» .
L’appunto al Presidente della regione Abruzzo arriva dalla Senatrice Gabriella Di Girolamo Capogruppo M5S Comm. VIII LL.PP. Trasporti e Comunicazioni che annuncia di essere in procinto di presentare in Senato, una Mozione condivisa già dalla Senatrice De Petris Capogruppo LEU e dal Senatore del Partito Democratico D’Alfonso e che che impegna il Governo, tra le varie cose, a rivalutare l’intera opera alla luce degli obiettivi fissati dal Green Deal europeo e dei progetti che l’Italia dovrà attuare per la transizione ecologica, nonché delle mutate condizioni dei territori attraversati dal metanodotto.
«Un atto che si è reso necessario –aggiunge Di Girolamo– dopo che il presidente Marsilio ha ignorato e mortificato anni di lotte, cancellando i risultati ottenuti in passato, quando i suoi interessi e il suo impegno erano fuori dall’Abruzzo. Voglio ricordare che la Giunta D’Alfonso che lo ha preceduto, con delibera n. 132 del 20 febbraio 2015, ha espresso parere negativo all’opera nella sua integralità, mentre il Comune di Sulmona ha fatto appello al Tar e al Consiglio di Stato, contro la realizzazione di quest’opera inutile e anti economica persino per l’Eni.
In ogni territorio delle Regioni toccate dal metanodotto sono stati espressi pareri negativi sull’opera tanto che, a livello nazionale, anche la Commissione Ambiente della Camera dei deputati il 26 ottobre 2011 ha approvato la risoluzione n. 7-00518 con cui si impegnava il Governo ad organizzare un tavolo tecnico in accordo con le amministrazioni interessate, per disporre la modifica del tracciato ed escludere la fascia appenninica.
Oggi non credo ci sia più la necessità di spiegare cosa sia la transizione ecologica e perché sia necessario non perdere altro tempo con interventi senza futuro. È inconcepibile spendere altri 2 miliardi per un’opera che probabilmente verrà realizzata tra 10 anni, che deve trasportare quel gas metano che noi dovremmo abbandonare totalmente entro il 2050 e che va ad arricchire un rete che in Italia è già sovradimensionata per il fabbisogno nazionale.
Mi auguro che anche le altre forze politiche di maggioranza, attraverso i loro parlamentari abruzzesi e non, diano forza a questa richiesta che non ha di certo un colore politico ma che è un necessario impegno che deve assumersi ogni rappresentante politico che ha a cuore il futuro del proprio territorio e ascolta le giuste richieste di aiuto che i cittadini avanzano. » Conclude la Senatrice.