Si allarga il fronte della polemica: I primi cittadini di Arsita, Montefino, Castilenti e Castiglione Messer Raimondo: “Grave penalizzazione per gli studenti delle aree interne”
Castiglione Messer Raimondo – “Concedere l’attivazione della doppia classe al liceo scientifico con indirizzo Sportivo dell’Istituto ‘A. Zoli’ di Atri”. Lo chiedono al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e alla direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale (Usr), Antonella Tozza, i sindaci dei Comuni della Valle del Fino, Arsita, Montefino, Castilenti e Castiglione Messer Raimondo.
Il fronte della polemica, così, si allarga ulteriormente. L’appello dei primi cittadini, infatti, arriva dopo quelli del sindaco di Atri, del presidente della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo, della Commissione Pari Opportunità di Teramo e dei docenti dell’istituto, che si sono schierati contro la decisione dell’Usr di negare l’attivazione della doppia classe.
Secondo i sindaci dei quattro comuni, i ragazzi provenienti dalle loro comunità “subirebbero un grave svantaggio nell’ambito di una selezione per l’ingresso, dato che la dirigente scolastica è stata invitata ad indirizzare circa venti alunni in esubero presso altri istituti scolastici.
Lo svantaggio – affermano i primi cittadini – deriva dal fatto che tra i criteri di ingresso ci sarebbe lo svolgimento di attività agonistiche e conseguentemente gli alunni provenienti dalle realtà interne, di cui siamo rappresentanti, subirebbero una grave penalizzazione dato che i nostri territori interni e disagiati sono privi di adeguate strutture sportive”.
“Non capiamo come sia possibile che altrove, senza alcun problema – aggiungono – venga applicata la normativa che consente di assegnare classi aggiuntive, con istituti in cui sono attive addirittura cinque classi prime, mentre questo sembrerebbe non più consentito in Abruzzo. Si assiste così ad un’incomprensibile inversione di tendenza visto che nel passato la doppia classe era già stata consentita anche per lo stesso istituto di Atri, per quello di Teramo e ripetutamente per quello di Lanciano”.
“Sarebbe un’ulteriore ed inaccettabile disparità che si aggiunge alle tante difficoltà delle popolazioni delle aree interne che non potremmo accettare e che è inammissibile nella Scuola Pubblica”, concludono i sindaci dei Comuni della Valle del Fino.