Pescara – «La scarsa capacità di carica delle batterie in dotazione al filobus IMC del tipo Van Hool Exqui.City 18T non consente al vettore di coprire il tratto di percorso di 4.8Km da Via Silvio Pellico (ove insiste il capolinea della Strada Parco) fino al Tribunale di Pescara dotato di stazione di ricarica.»
A rivelarlo è Ivano Angiolelli, presidente del Comitato “Strada Parco bene comune” e che a supporto di quanto affermato produce la Relazione ministeriale dove a pag.25 si legge “… l’estensione del servizio risulterebbe non compatibile con la dotazione full-electric del filoveicolo, che prevede un corretto utilizzo in marcia autonoma per un massimo di 4,0 chilometri e non 4.8 km come ipotizzato.
In relazione alle motivazioni addotte, pertanto, non è possibile accogliere la richiesta di utilizzo delle risorse disponibili per l’acquisto di un numero di veicoli superiore a quello che già risulta garantire il corretto utilizzo dell’impianto”.
Angiolelli rimarca anche come sussistano, ancora, motivi di preoccupazione sulle dimensioni ingombranti del vettore rispetto alle strade anguste cittadine. Per la difficoltà imposta dagli ampi spazi richiesti dalle svolte, che potrebbe determinare una non sicura interazione del filobus con gli altri veicoli.Preoccupazioni avvalorate dalla relazione ministeriale che a pag.21 cita: “si riportano di seguito il caso, della marcia lungo via Aldo Moro e della svolta per l’immissione in via Portogallo, il caso del punto singolare della tratta di viale Europa tra la Strada Parco e via Ugo Foscolo, e il caso del primo tratto della Strada Parco”.
«Che ne facciamo a Pescara di un filobus convenzionale che a Piazza della Repubblica dovrà tornare indietro in direzione Montesilvano per riagganciare prima possibile le bretelle al bifilare della Strada Parco?» Sbotta il presidente Angiolelli che aggiunge «per fortuna la tecnologia ha fatto passi da gigante. Ma TUA SpA, Regione Abruzzo e Comune di Pescara non se ne sono accorti.
Il Comitato confida molto nella maggiore attenzione e nella sensibilità ambientale dimostrata dall’assessore Anthony Hernest Aliano nel dibattito promosso sabato scorso dall’Organizzazione politica “Il terzo Abruzzo”.
Un politico che non disdegna il confronto leale con i cittadini, cui dedica senza riserve e pregiudizi la migliore disponibilità all’ascolto, viceversa negata con ostinazione dagli amministratori di Pescara di tutti i colori e di tutte le casacche, almeno nel caso di specie.»