Pescara. Donatella Di Pietrantonio finalista del Premio Strega con il suo ultimo libro, Borgo Sud (Einaudi), è l’ospite del secondo appuntamento del festival letterario Conversazioni a Pescara.
«Mi sono ricordata gli esercizi di respirazione che Piero mi aveva insegnato la prima volta che siamo andati sul Gran Sasso insieme. Salivamo la via Direttissima, in una giornata così tersa che la montagna era una basilica accecante davanti agli occhi. In un paesaggio esposto avevo guardato il vuoto sotto di noi, era una morte così facile da prendere, bastava lasciarsi con le mani. Incapace di proseguire, tremavo aggrappata alla parete».
Da quest’anno sono cinque le scuole che partecipano al festival, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Istituto di Istruzione Superiore “Alessandro Volta”, Liceo Artistico Musicale-Coreuretico “Misticoni-Bellisario”, Istituto Tecnico Statale “Aterno-Manthonè” si aggiungono da quest’anno gli studenti e le studentesse del Liceo Classico “D’Annunzio” di Pescara.
La letteratura, gli scrittori e le scrittrici contemporanee direttamente a scuola e a contatto con gli studenti è l’obiettivo principale di Conversazioni a Pescara. Un progetto che scaturisce anche dalle riflessioni che sempre impone la lettura di uno dei numi tutelari della letteratura italiana, Italo Calvino. In particolare da Lezioni americane. Sei proposte per il nuovo millennio e dal capitolo che s’intitola Esattezza.
«Alle volte mi sembra che un’epidemia pestilenziale abbia colpito l’umanità nella facoltà che più la caratterizza, cioè l’uso della parola, una peste del linguaggio che si manifesta come perdita di forza conoscitiva e di immediatezza, come automatismo che tende a livellare l’espressione sulle formule più generiche, anonime, astratte, a diluire i significati, a smussare le punte espressive, a spegnere ogni scintilla che sprizzi dallo scontro delle parole con nuove circostanze […] La letteratura (e forse solo la letteratura) può creare degli anticorpi che contrastino l’espandersi della peste del linguaggio […] Ma forse l’inconsistenza non è nelle immagini o nel linguaggio soltanto: è nel mondo. La peste colpisce anche la vita delle persone e la storia delle nazioni, rende tutte le storie informi, casuali, confuse, senza principio né fine. Il mio disagio è per la perdita di forma che constato nella vita, e a cui cerco d’opporre l’unica difesa che riesco a concepire: un’idea della letteratura».
Il primo ospite della quarta edizione di Conversazioni a Pescara è stato Remo Rapino, Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (minimum fax), la prossima Claudia Durastanti, La straniera (La nave di Teseo), e poi ancora Bruno Arpaia, Il fantasma dei fatti (Guanda), Paolo Di Paolo, Svegliarsi negli anni Venti (Mondadori), Pietro Greco, Homo. Arte e scienza (Di Renzo editore).
Conversazioni a Pescara è un progetto di Oscar Buonamano, realizzato con il Liceo Scientifico Galileo Galilei, l’Istituto di Istruzione Superiore Alessandro Volta, il Liceo Artistico Musicale-Coreuretico Misticoni-Bellisario, l’Istituto Tecnico Statale Aterno-Manthonè, il Liceo Classico D’Annunzio e che ha nel corpo docente dei cinque istituti e nei suoi dirigenti scolastici, Carlo Cappello, Maria Pia Lentino, Raffaella Cocco, Antonella Sanvitale e Michela Terrigni i migliori ambasciatori.
Il progetto è realizzato con la Fondazione Circolo dei Lettori Torino che organizza il Salone Internazionale del Libro di Torino e gode del patrocinio del Comune di Pescara.
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