Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

giovedì , 17 Aprile 2025
Ultime Notizie

Parcheggi furbetti: Odoardi “Tra bus e marciapiede è l’auto il terzo incomodo!”

PESCARA – «Ho scritto il 10 marzo scorso, direttamente sulla pagina web di TUA, per segnalare il caso di una donna lasciata a piedi ad una fermata, lungo via D’Annunzio (cfr: Lo strano vizio di TUA di lasciare gli utenti a terra). Adesso voglio cambiare punto di vista, e mettermi dalla parte dell’azienda, quando gli autisti devono consentire la salita e la discesa del passeggero dal mezzo pubblico e questa operazione viene resa difficile dalle auto in sosta prima e dopo ma alcune volte anche al posto della fermata. »

Così Giancarlo Odoardi del direttivo di Pescara Bici commenta atteggiamenti quotidiani di comune inciviltà, mettendo in evidenza quanto danno possa arrecare il menefreghismo dei tanti furbetti.
«Nelle foto, a mo’ di esempio, si vedono alcune auto letteralmente parcheggiate alla fermata del bus, in via D’Annunzio, e nella seconda si aggiungono addirittura i cassonetti. Ora, per quanto ne sappia, la salita e la discesa del passeggero devono essere agevolati dall’avvicinamento del bus alla banchina, per consentire di ridurre lo scarto di altezza dello scalino rispetto al marciapiede. Il concetto è ancora più chiaro se si fa riferimento alle agevolazioni che devono essere adottate perché un disabile motorio possa usufruire del mezzo: in questo caso, ma in generale, l’obiettivo è ovviamente consentire all’utente di salire e scendere a raso. Ora io noto che la maggior parte delle volte gli autisti non si avvicinano al marciapiede, per consuetudine o perché impossibilitati; per cui il mezzo rimane distante dalla banchina tanto quanto basta per costringere l’utente ad affrontare l’intera altezza dello scalino del bus, sia a salire che a scendere. Questa operazione spesso può risultare difficoltosa e pericolosa per molte utenze, o perché non agevolate dal loro stato fisico e quindi dalla loro abilità, non si deve essere necessariamente atleti per usare un autobus, o perché momentaneamente disabili oppure con borse al seguito o carrozzini con bimbi. Più di una volta ho visto mezzi fermarsi a oltre un metro dal marciapiede, costringendo i passeggeri ad vero tragitto o poi un vero esercizio fisico per salire a bordo. La maggior parte delle volte l’affiancamento del bus al marciapiede è impedito dalle auto parcheggiate troppo in prossimità della fermata, specie quando questa è intercalata tra la fine e l’inizio delle corsie di sosta. In sintesi, l’auto privata oltre ad essere concorrente del servizio di trasporto pubblico, ne invade il territorio e ne impedisce il corretto funzionamento. Per restituire lo spazio destinato alle “manovre di attracco” dei bus alla banchina, va attivata una politica di dissuasione decisa nei confronti del parcheggio abusivo alle fermate, con una robusta campagna di comunicazione e misure di repressione. Aggiungo che dove è previsto che l’autobus esca dalla sua corsia di marcia in concomitanza della fermata, sia invece quest’ultima ad avanzare e andare incontro al mezzo, consentendo a questo di non deviare dal suo percorso rettilineo e costringendo le auto a viaggiare con i tempi del trasporto pubblico locale. C’è sono alcuni esempi di questa tecnica a Barcellona, dove davanti la fermata viene aggiunta una piattaforma per consentire a questa di estendersi fino alla corsia di marcia, consentendo tra l’altro alle auto di avere più spazio a disposizione per la sosta e ai bus di non dover fare alcuna manovra di uscita e di rientro in carreggiata.» Conclude Odoardi

Guarda anche

Pescara, dal 26 marzo partono i lavori di TERNA e il piano di asfaltature

Pescara – Partono i lavori in via Caravaggio (domani) e in via del Santuario (dal …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *